A Cosenza la Festa della Musica

Anna Franchino


Il Ministero per i beni e le attività culturali ha deciso di dare un forte segnale per la promozione di una delle feste più affascinanti che la cultura possa offrire. La Festa della Musica. Una festa che, come avviene in altre parti d’Europa, coinvolge in maniera organica tutta l’Italia trasmettendo quel messaggio di cultura, partecipazione, integrazione, armonia e universalità che solo la musica riesce a dare. Un grande evento, promosso insieme alla SIAE, la Società Italiana degli Autori ed Editori, all’Associazione italiana per la promozione della Festa della Musica e alla Commissione europea, Rappresentanza in Italia, con il contributo dell’Associazione fonografici italiani, che vuole portare la musica in ogni luogo. Ogni tipo di musica. Ogni tipo di luogo. Parchi, musei, luoghi di culto, carceri, ambasciate, ospedali, centri di cultura, stazioni ferroviarie, metropolitane, e, soprattutto, strade e piazze di un’Italia meravigliosa, saranno lo scenario della Festa della Musica. Si tratta di un grande evento che coinvolge enti locali, accademie, conservatori, scuole di musica, università. Solisti, cori, orchestre, gruppi e bande musicali, insomma tutti coloro che fanno musica sia dal punto di vista professionale che amatoriale. Italiani, stranieri e nuovi e futuri italiani. Dal Sud al Nord, passando per le isole, fra quei luoghi magici che rappresentano il fiore all’occhiello dell’Italia, i beni culturali che il ministero ha messo a disposizione della musica, c’è la Biblioteca nazionale di Cosenza. Partner l’Associazione culturale Ars Enotria e il Club per l’UNESCO di Cosenza, il 21 giugno, prima del Solstizio d’estate, alle ore 19,00, nella Sala “Stanislao Giacomantonio”, si apre l’affascinante edizione 2019 della Festa della musica con gli interventi di: Rita Fiordalisi, direttore della Biblioteca nazionale di Cosenza, Enrico Marchianò, presidente Club per l’UNESCO di Cosenza, Angela Martire, presidente di Ars Enotria, presenta la manifestazione il Mo Erminia Pietramala, a seguire il Concerto per arpa del M° Rosalba Cirigliano. Si tratta di una esecuzione con la storica arpa di Sébastien e Pierre Erard dell’Orchestra Vincenzo Bellini. Rita Fiordalisi, direttore della Biblioteca nazionale di Cosenza, e tutta la struttura del polo librario, si sono prodigati per oltre un anno per il restauro di questa arpa nella parte meccanica e nella struttura a foglia d’oro grazie all’impegno del M° Michele Sangineto della Scuola di liuteria di Cremona, ed alla sistemazione delle corde e dell’accordatura dello strumento con il paziente lavoro della stessa M° Rosalba Cirigliano. L’arpa, che fa bella mostra di sé presso la Biblioteca nazionale di Cosenza – un altro esemplare è conservato al Victoria and Albert Museum di London – è parte importante della storia della musica: dalle sue corde sono uscite le note del genio italiano nel mondo, da quelle scherzose di Gioacchino Rossini, al tono melodico di Vincenzo Bellini, e ai liturgici componimenti risorgimentali di Giuseppe Verdi, e, a volte, le melodie dell’arpa hanno accompagnato le declamazioni dell’Infinito di Giacomo Leopardi.Lo strumento musicale fa parte del fondo “Giuseppe Giuliano”, che prende il nome dal mecenate, che, nella seconda metà dell’Ottocento, istituì, a Catania, la sua città, il Real Circolo Bellini, in omaggio all’illustre concittadino, il compositore Vincenzo Bellini. Tra i suoi collaboratori il figlio Salvatore, poeta, che scomparirà prematuramente. Il Circolo non si limitava a promuovere la conoscenza dell’opera del grande musicista e a raccogliere importanti cimeli che gli erano appartenuti come l’arpa, ma si interessava alla diffusione e alla promozione della letteratura e della musica, bandendo concorsi, distribuendo riconoscimenti, fondando periodici, in cui si pubblicavano poesie ed articoli sul mondo artistico e letterario, indicendo referendum, che stimolavano il dibattito tra culture e la creatività. La Biblioteca nazionale di Cosenza ha, da tempo, acquisito il materiale documentario-bibliografico ed i cimeli appartenuti al Real Circolo Bellini, ed essi, attualmente, ne costituiscono uno dei fondi più interessanti che sarà aperto al pubblico in occassione della edizione 2019 della Festa della musica. L’arpa restaurata, nota come modello gotico, in produzione dal 1835, è stata realizzata da Sebastien Erard, che, nativo di Strasburgo, aveva impiantato a Londra una qualificata fabbrica di pianoforti e di arpe con la collaborazione del nipote Pierre.

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