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Il regista Pupi Avati e l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, sono stati tra gli ospiti dell’ultima giornata del ‘We make future’ di Rimini, il Festival sull’Innovazione digitale che si è svolto in Fiera a partire dal 16 giugno. La decima edizione del Wmf ha portato in scena oltre 100 eventi e un parterre di ospiti e speaker provenienti da tutto il mondo, con un programma denso di speech, eventi di formazione, incontri B2B, concerti e l’Innovation Fair che vanta oltre 250 espositori per una fotografia attuale dello stato dell’imprenditorialità e dell’innovazione digitale italiana e internazionale. Mimmo Lucano è salito sul mainstage del Festival per raccontare il processo sui presunti reati commessi nell’organizzare il sistema di accoglienza dei migranti durante la sua amministrazione (dal 2004 al 2018): l’ex sindaco di Riace lo scorso settembre è stato condannato in primo grado a 13 anni e 2 mesi per associazione a delinquere, falso in atto pubblico, peculato, abuso d’ufficio e truffa. “La giustizia deve punire comportamenti penali sulla base di chi utilizza le cose per un tornaconto economico. Non deve punire la solidarietà”, ha detto Lucano. “Io sono orgoglioso, anche se dovessi finire in carcere – ha ribadito l’ex sindaco – Se mi dicessero patteggiamo e rinneghi quello che hai fatto io direi di no. Piuttosto faccio 13 anni di galera”. Pupi Avati, presente al Wmf Innovation film fest e reduce dalla premiere del suo film su Dante Alighieri, ha lanciato invece un incoraggiamento per le nuove generazioni a seguire i propri sogni. “Dentro ognuno di noi c’è un talento, qualcosa di misterioso e sacrale. Dante questo lo sapeva – ha detto il regista – In Italia c’è un deficit di creatività ed ambizione da recuperare. La cosa più bella del mondo, anche se io l’ho scoperto molto tardi, sono la cultura e lo studio; è uno dei piacere più grandi, ed è doveroso che questo Paese lo insegni”.