Belmoe, all’Ex Convento “Cantare nei luoghi è fare radici”

Redazione

La residenza laboratoriale, parte del ciclo “Disabitate”, è in corso dal 3 luglio, e si concluderà domenica 7 con una restituzione pubblica aperta, nel centro storico di Belmonte Calabro, per condividere il processo con la comunità. Si sta svolgendo in questi giorni all’Ex Convento.spazio culturale.teatrino.residenze creative, “Cantare nei luoghi è fare radici”, il laboratorio a cura di Anna Maria Civico, cantante, performer, maestra di canto di tradizione orale e vocalità integrata al movimento, che da oltre 30 anni si occupa del canto di tradizione orale italiano, ed in particolare calabrese. «Con “Cantare nei luoghi è fare radici” mi soffermo sul punto di contatto tra creazione artistica contemporanea e canto di tradizione orale del mondo rurale antico. Sul nutrire la vocalità nella fisicità del suono, nell’esperienza musicale e corporea e nel legame con le risonanze. In questa edizione ci siamo anche soffermate sulle gestualità e posture osservate in documentari sulla cultura contadina degli anni ’50-’70 –. Poiché l’acquisizione di una corporeità consapevole e dinamica è fondamentale per chi canta perché il corpo intero è lo strumento del/della cantante-performer» dice Anna Maria Civico, anche musicoterapista, ricercatrice indipendente, autrice, originaria di Catanzaro ma che vive tra Amelia (TR) e Venezia. Una residenza laboratoriale intensa e intensiva negli spazi dell’Ex Convento, che per Stefano Cuzzocrea, direttore artistico dal 2018, non è solo un luogo fisico, ma  rappresenta uno spazio materiale fruibile da artisti e comunità, che incontrandosi possono godere insieme dell’arte, creando momenti di confronto. Come quello previsto per domenica 7 luglio alle 18:30, quando si svolgerà la restituzione pubblica aperta a tutti del workshop, che vedrà come protagonisti i partecipanti e Anna Maria Civico. Come anche la comunità, chiamata a essere parte integrante, al fine di condividere un processo dove il canto è estensione del corpo, della persona e della poetica del gruppo stesso. Partita il 3 luglio, la residenza laboratoriale fa parte di “Disabitate”, il nuovo ciclo di attività artistiche e pedagogiche partite a marzo, e che continueranno per tutta l’estate e  fino all’autunno. “Disabitate” rappresenta un vero e proprio invito, quasi un imperativo, a disabitare quello che si vuole lasciare andare, prassi, pensieri, per riuscire a guardare con occhi diversi.

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