Una nuova collaborazione con Teatro Rossosimona, dopo “L’incidente” e “Confessioni di un masochista”: l’attore e regista cosentino Francesco Aiello si cimenta questa volta con la direzione di un testo di Henrik Ibsen, “Un nemico del popolo”, il cui debutto è previsto per giovedì 2 maggio al Piccolo Teatro dell’Università della Calabria con doppia programmazione alle 19.30 e alle 21, in replica il 3, 4 e 5 maggio, sempre con doppio spettacolo. Una scelta derivata dalla volontà di ospitare gli spettatori direttamente sul palcoscenico, per una fruizione della pièce più coinvolgente e intima, che quindi obbliga ad un numero ristretto di presenze e rende necessaria la prenotazione al numero 392.3946821. Scritto nel 1882 da quello che è considerato il padre della drammaturgia moderna, il nucleo di “Un nemico del popolo” è costituito dalla scoperta e divulgazione, da parte del dottor Stockmann, dell’inquinamento delle acque termali della sua città. La sua denuncia provoca l’ostruzionismo della stampa e degli amministratori, fra i quali il fratello sindaco (in versione femminile nella rilettura di Francesco Aiello), condannandolo alla pubblica riprovazione e alla solitudine. In scena attori e allievi attori dei corsi di teatro tenuti da Lindo Nudo, fondatore e direttore artistico di Rossosimona: Salvo Caira, Maria Canino, Jacopo Andrea Caruso, Alessandra Curia, Giovan Battista Picerno, Francesco Rizzo, Stefania Scola e Chiara Vinci. Le musiche originali sono di Remo De Vico e le scenografie di Caterina Cozza; l’aiuto regia è affidato a Federica Suraci mentre il responsabile tecnico è Jacopo Andrea Caruso. Direttore di produzione è Lindo Nudo.
L’allestimento dello spettacolo rappresenta uno stimolo e un’opportunità per giovani attori e registi che da sempre è parte degli obiettivi della compagnia nata all’interno del campus universitario più di vent’anni fa: promuovere la diffusione di una cultura teatrale improntata all’impegno civile e sociale favorendo il ricambio generazionale.
Aiello, collaboratore storico di Rossosimona, scrive nelle note di regia: «La nostra è una lettura di “Un nemico del popolo” che oscilla fra il fuori politico e il dentro dell’interiorità umana, convinti di restare fedeli alle intenzioni ibseniane. Il dramma familiare diventa politico, la questione delle terme inquinate, fiore all’occhiello della città, oscilla fra vendetta personale e amore per la cosa pubblica. I vizi privati del dottor Stockmann costituiscono il carburante delle sue virtù politiche. Anche la nostra messa in scena cerca di rendere chiaro questo aspetto passeggiando pericolosamente sul confine fra l’interno e l’esterno. Thomas Stockmann rimugina, anzi rumina mentalmente gli avvenimenti che lo hanno condotto ad essere additato come nemico del popolo, senza mai accorgersi di ciò che lo muove da un punto di vista privato: i sentimenti di rivalsa verso un familiare socialmente più fortunato. Lo scienziato, chiuso nella sua interiorità viene mosso da sentimenti non pregevoli, ma certamente umani, sentimenti che lo contrappongono all’altro protagonista del dramma, suo fratello, sorella nella nostra chiave interpretativa. La sindaca è una donna cosciente del suo ruolo politico, perfettamente integrata nelle strutture gerarchiche del suo tempo, ottima rappresentante di quella maggioranza che più o meno consapevolmente fa il gioco del potere, amplificandone la voce e permettendo quel dispotismo morbido tipico delle democrazie contemporanee».
Il 2 maggio al Piccolo Teatro UniCal la pièce “Un nemico del popolo”
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