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Cogliere le nuove opportunità di turismo che arrivano dal segmento dei viaggiatori che si muovono alla scoperta dei geositi e valorizzare il grande patrimonio naturalistico entrato a far parte della rete internazionale Unesco Global Geopark. Il Parco nazionale del Pollino, con i suoi 74 geositi che vanno dalla catena dei monti del Pollino al piano di Campotenese, passando per i monti dell’Orsomarso, al monte Alpi, alle principali valli fluviali come il Raganello, il Lao, l’Argentino la Val Sarmento e altri, alle gotte carische come quella del Romito o l’Abisso del Bifurto, il Monte Cerviero e Colle di Trodo, è una delle aree protette d’Italia più significative per lo studio e la conoscenza della storia della Terra. Lo sanno bene gli studiosi che sul massiccio calabro – lucano continuano a venire per cristallizzare alcuni passaggi epocali che riguardano la storia dell’uomo e lo confermano le scoperte degli alberi monumentali e l’importanza dei geositi che fanno parte dello rete Unesco. Un patrimonio importante che l’ente parco, presieduto da Domenico Pappaterra, ha intenzione di valorizzare sempre più su larga scala, contribuendo al rafforzamento della conoscenza storico culturale del massiccio e rafforzando il segmento dei geoturisti che, soprattutto dall’estero, scelgono il Pollino per una vacanza in un’area protetta caratterizzata da tante ricchezza naturale, geologica e storica. In questa ottica nascono le guide geoturistiche “Sulle tracce della