L’8 marzo 2001, con i voti del centrosinistra, il Parlamento approvava la più importante riforma costituzionale dalla nascita della Repubblica, introducendo la possibilità per le regioni di ottenere ulteriori forme di autonomia, grazie al terzo comma dell’art. 116 della Costituzione. A distanza di 23 anni, la legge Calderoli del 19 giugno 2024 (legge n. 86) ha attuato questa previsione, consentendo alle regioni di richiedere maggiore autonomia su 23 materie fondamentali, tra cui istruzione, sanità, ambiente e grandi infrastrutture. Il libro L’Italia Differenziata di Vittorio Daniele e Carmelo Petraglia analizza in profondità le conseguenze di questo nuovo assetto territoriale, ponendo l’accento sui rischi e le opportunità che l’autonomia differenziata potrebbe comportare. Gli autori affrontano con rigore analitico i temi centrali del dibattito sulla riforma Calderoli. Uno degli aspetti più critici dell’autonomia differenziata riguarda il rischio che essa possa ampliare i divari già esistenti tra Nord e Sud. Il libro evidenzia come le attuali disparità nei servizi pubblici, specialmente in settori chiave come la sanità e l’istruzione, possano aggravarsi ulteriormente con l’introduzione dell’autonomia differenziata, creando un’Italia a due velocità.Inoltre, è ancora aperta la questione della sostenibilità finanziaria della riforma. Le nuove competenze trasferite alle regioni devono necessariamente essere accompagnate da risorse adeguate. Le regioni meno sviluppate, già in difficoltà economiche, potrebbero dipendere sempre di più dalle risorse statali, minando il principio stesso di autonomia e compromettendo gli investimenti pubblici necessari per mantenere standard di servizio adeguati.Articolato e non conclusivo è anche il dibattito sulla complessità procedurale: il processo per ottenere maggiore autonomia richiede negoziati multilivello tra Stato e regioni, e la complessità burocratica potrebbe rallentare l’effettiva attuazione dell’autonomia differenziata, trasformandola in un concetto astratto e inefficace per i cittadini.Infine, la discussione non può che trattare anche la questione dell’equità dei servizi pubblici e i Livelli Essenziali di Prestazione (LEP). È cruciale definire chiaramente i LEP e finanziarli per garantire che tutti i cittadini, indipendentemente dalla regione di residenza, abbiano accesso a un minimo standard di servizi essenziali. La mancata definizione di questi standard rischia di rafforzare le disparità tra le regioni.Gli autori sostengono che, per evitare un aumento delle disuguaglianze territoriali, lo Stato deve mantenere un ruolo centrale nel riequilibrio delle risorse e nel garantire l’equità tra le regioni. Solo attraverso una perequazione fiscale efficace sarà possibile garantire uno sviluppo omogeneo nel Paese, evitando di aggravare i divari tra Nord e Sud.Di questi argomenti si discuterà il 23 ottobre 2024, presso l’Aula EPI del Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza “Giovanni Anania” dell’Università della Calabria, in occasione della presentazione ufficiale del volume. L’evento, che avrà luogo dalle 17:30 alle 19:00, vedrà la partecipazione di autorevoli personalità accademiche e istituzionali, le quali discuteranno uno dei temi più attuali e dibattuti nel panorama politico ed economico italiano: l’autonomia differenziata e le sue implicazioni sui divari territoriali.
Interverranno:
Francesco Aiello, Professore di Politica Economica presso l’Università della Calabria
Guerino D’Ignazio, Professore di Diritto Pubblico Comparato presso l’Università della Calabria
Maria Elena Senese, Segretaria Generale UIL Calabria
Damiano Silipo, Professore di Economia Politica presso l’Università della Calabria
Angelo Sposato, Segretario Generale CGIL Calabria
Sarà presente Roberto Occhiuto, Presidente della Regione Calabria, che di recente è intervenuto sul tema dell’autonomia differenziata durante la manifestazione per i 50 anni di Confindustria Calabria, tenutasi a Catanzaro lo scorso 18 ottobre. In quell’occasione, Occhiuto ha sottolineato l’importanza di una gestione dell’autonomia che non esacerbi i divari territoriali, ponendo come priorità la coesione tra le diverse regioni italiane.La moderazione sarà affidata a Donata Marrazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, mentre le conclusioni saranno curate da Vittorio Daniele, Professore di Politica Economica presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro.L’ingresso sarà libero.