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Una rete costituita da corrieri di farmaci, magazzinieri di depositi e farmacisti che, “attraverso una collaudata organizzazione permeata da complicità e stretta collusione”, avrebbe trafugato medicinali – in gran parte Viagra – per poi rivenderli sul mercato clandestino tra Lamezia Terme e l’hinterland. É quella portata alla luce dall’inchiesta coordinata dalla Procura di Lamezia e condotta dai carabinieri del Nas di Catanzaro e del Gruppo per la Tutela della salute di Napoli. L’inchiesta, denominata “Blu express” dal colore delle pillole del Viagra, ha portato al sequestro della farmacia Palmieri di Maida ed all’arresto di due corrieri di farmaci, Giovanni Butera e Antonio Bonsignore, e del dipendente di una farmacia Luigi Strangis, finiti ai domiciliari. Altre 8 persone sono indagate in stato di libertà. L’accusa è associazione per delinquere finalizzata al furto ed alla ricettazione di specialità medicinali ad uso umano. I furti e le appropriazioni indebite avvenivano grazie alla complicità di alcuni insospettabili magazzinieri che materialmente facevano sparire interi colli di medicine. In altri casi corrieri compiacenti omettevano la consegna dei farmaci più appetibili alle farmacie destinatarie oppure eseguivano ordini fittizi per poi appropriarsi dei medicinali. Una volta fatta incetta dei medicinali, l’organizzazione, attraverso quella che inquirenti e investigatori hanno definito una vera e propria rete di spaccio, procedeva a vendere clandestinamente i farmaci. “L’attività illecita – ha detto il procuratore di Lamezia Terme Salvatore Curcio incontrando i giornalisti – era iniziata nel 2016 ed è andata avanti per tre anni, fino a tutto il 2018, anche per via della collaborazione dei farmacisti che per la logica del profitto preferivano comprare farmaci dal mercato nero, non avendo certezze né sulla corretta conservazione né provenienza”. Vincenzo Maresca, del Gruppo tutela salute di Napoli ha affermato che “anche in un territorio come questo, che ha altri problemi legati alla criminalità organizzata o reati efferati, l’attenzione della Procura sui temi da noi trattati non è mai mancata. Dagli ammanchi registrati da una farmacia si è scoperto il giro legato ad un corriere che sottraeva quanto in consegna per poi rivendere il tutto in nero, scegliendo i prodotti di maggiore commercio. Tramite accertamenti amministrativi”. La vendita, infine, secondo quanto riferito da Domenico Pizzurro, dei Nas di Catanzaro, “avveniva sia porta a porta che nel circuito delle farmacie, avendo effettuato anche un sequestro direttamente all’interno di un auto in cui i farmaci, non venendo correttamente conservati, erano divenuti inutilizzabili”. Nel corso delle indagini sono state sequestrate oltre diecimila confezioni di farmaci, provento di furto e risultate custodite senza osservare alcuna precauzione in locali non idonei ed a temperatura non controllata, “costituendo, pertanto, un potenziale pericolo per l’ignaro utilizzatore del prodotto finale”.
Una rete costituita da corrieri di farmaci, magazzinieri di depositi e farmacisti che, “attraverso una collaudata organizzazione permeata da complicità e stretta collusione”, avrebbe trafugato medicinali – in gran parte Viagra – per poi rivenderli sul mercato clandestino tra Lamezia Terme e l’hinterland. É quella portata alla luce dall’inchiesta coordinata dalla Procura di Lamezia e condotta dai carabinieri del Nas di Catanzaro e del Gruppo per la Tutela della salute di Napoli. L’inchiesta, denominata “Blu express” dal colore delle pillole del Viagra, ha portato al sequestro della farmacia Palmieri di Maida ed all’arresto di due corrieri di farmaci, Giovanni Butera e Antonio Bonsignore, e del dipendente di una farmacia Luigi Strangis, finiti ai domiciliari. Altre 8 persone sono indagate in stato di libertà. L’accusa è associazione per delinquere finalizzata al furto ed alla ricettazione di specialità medicinali ad uso umano. I furti e le appropriazioni indebite avvenivano grazie alla complicità di alcuni insospettabili magazzinieri che materialmente facevano sparire interi colli di medicine. In altri casi corrieri compiacenti omettevano la consegna dei farmaci più appetibili alle farmacie destinatarie oppure eseguivano ordini fittizi per poi appropriarsi dei medicinali. Una volta fatta incetta dei medicinali, l’organizzazione, attraverso quella che inquirenti e investigatori hanno definito una vera e propria rete di spaccio, procedeva a vendere clandestinamente i farmaci. “L’attività illecita – ha detto il procuratore di Lamezia Terme Salvatore Curcio incontrando i giornalisti – era iniziata nel 2016 ed è andata avanti per tre anni, fino a tutto il 2018, anche per via della collaborazione dei farmacisti che per la logica del profitto preferivano comprare farmaci dal mercato nero, non avendo certezze né sulla corretta conservazione né provenienza”. Vincenzo Maresca, del Gruppo tutela salute di Napoli ha affermato che “anche in un territorio come questo, che ha altri problemi legati alla criminalità organizzata o reati efferati, l’attenzione della Procura sui temi da noi trattati non è mai mancata. Dagli ammanchi registrati da una farmacia si è scoperto il giro legato ad un corriere che sottraeva quanto in consegna per poi rivendere il tutto in nero, scegliendo i prodotti di maggiore commercio. Tramite accertamenti amministrativi”. La vendita, infine, secondo quanto riferito da Domenico Pizzurro, dei Nas di Catanzaro, “avveniva sia porta a porta che nel circuito delle farmacie, avendo effettuato anche un sequestro direttamente all’interno di un auto in cui i farmaci, non venendo correttamente conservati, erano divenuti inutilizzabili”. Nel corso delle indagini sono state sequestrate oltre diecimila confezioni di farmaci, provento di furto e risultate custodite senza osservare alcuna precauzione in locali non idonei ed a temperatura non controllata, “costituendo, pertanto, un potenziale pericolo per l’ignaro utilizzatore del prodotto finale”.