Ferrero si dimette dalla presidenza della Sampdoria

Anna Franchino

E’ ancora in una caserma della Guardia di Finanza a Milano il presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, arrestato questa mattina nell’ambito di un’inchiesta della procura di Paola per bancarotta. Nei suoi confronti è stata disposta la custodia cautelare in carcere ma al momento, secondo quanto si apprende, non è ancora stato trasferito a San Vittore in quanto i magistrati devono decidere se accogliere o meno la sua istanza di trasferimento a Roma. “Non ho idea di dove si trovi il mio assisto e soprattutto in che condizioni di salute sia”. Lo afferma l’avvocato Pina Tenga, difensore di Massimo Ferrero, arrestato oggi per bancarotta. “L’ho sentito per l’ultima volta alle 10.30 questa mattina – spiega -. Da notizie di stampa ho appurato che sarebbe stato trasferito nel carcere di San Vittore a Milano. Ho contattato l’istituto penitenziario, l’ultima volta alle 14.59, ma mi hanno comunicato che non si trova lì. Ho fatto richiesta alla Procura di Paola di trasferimento a Roma con una istanza ma mi è stato detto che non è possibile procedere in quanto, in base ad una relazione degli operanti che hanno proceduto all’arresto, Ferrero ha affermato di essere affetto da alcune patologie”. Con grande stupore si è appreso dell’odierna esecuzione di una misura cautelare di custodia in carcere a carico di Massimo Ferrero, richiesta da parte della Procura della Repubblica di Paola per vicende fallimentari relative a fatti di moltissimi anni fa e rispetto alle quali non sono di chiara e immediata percezione le stesse esigenze cautelari”. Lo sottolinea la Samp, aggiungendo che le vicende dell’inchiesta “sono del tutto indipendenti” dal club e dalle attivita’ romane legate al cinema. I legali di Ferrero si mettono “a completa disposizione degli inquirenti” per “per chiarire fin da subito” la posizione del loro assistito. La Samp esprime stupore per la misura cautelare a carico di Ferrero “per l’evidente assenza di attualità, tanto più considerando che per tre delle quattro società calabre coinvolte vi era già stata allo scopo una transazione con le relative procedure già perfezionata e adempiuta” “Tali vicende – prosegue la nota del club, sul sito -, in ogni caso, preme precisare che sono del tutto indipendenti tanto rispetto alla gestione e alla proprietà della Società U.C. Sampdoria quanto rispetto alle attività romane di Ferrero e legate al mondo del cinema, già oggetto di procedura avanti al Tribunale di Roma”. Tuttavia Ferrero, “proprio per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza rispetto all’U.C. Sampdoria e al mondo del calcio – prosegue la nota -, intende formalizzare le dimissioni immediate dalle cariche sociali di cui sinora è stato titolare, mettendosi nel contempo a immediata e completa disposizione degli inquirenti, che verranno contattati dai suoi legali, gli avvocati Luca Ponti e Giuseppina Tenga, proprio per chiarire fin da subito la propria posizione ed evitare che, dalla del tutto inaspettata e presente situazione, possano derivare ulteriori pregiudizi a carico di realtà estranee, come l’U.C. Sampdoria, che ne sarebbero gratuitamente danneggiate. Si confida – conclude la nota ufficiale – che tutto si possa risolvere in tempi brevissimi anche considerando che il trust adottato in funzione delle procedure romane contemplava, a garanzia, anche l’accantonamento di somme proprio a tutela delle procedure di cui alla Procura di Paola”. Lo stanno trattando peggio di Totò Riina”. Così l’avvocato Pina Tenga, difensore di Massimo Ferrero, arrestato oggi a Milano per bancarotta. “Abbiamo fatto istanza alla Procura di Paola – prosegue la penalista – per chiedere che Ferraro possa essere trasferito a Roma per presenziare alla perquisizione e all’apertura di una cassaforte”. Massimo Ferrero si dimette da presidente della Sampdoria, a seguito dell’inchiesta della Procura di Paola che ha portato al suo arresto: lo fa asemere il club ligure in una nota. “Massimo Ferrero, proprio per tutelare al meglio gli interessi delle altre attività in cui opera – si legge -, e in particolare isolare anche ogni pretestuosa speculazione di incidenza di un tanto rispetto all’U.C. Sampdoria e al mondo del calcio, intende formalizzare le dimissioni immediate dalle cariche sociali di cui sinora è stato titolare”. Una delle società coinvolte à la ‘Ellemme group Srl’, azienda che secondo i magistrati si sarebbe accollata complessivamente un debito di oltre un milione e 200mila euro che diverse società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, “rinunciando così ad incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi”. Una mossa che, si legge nelle carte “cagionava il dissesto della società Ellemme Group Srl’.” Tre sono i capi d’imputazione che ricostruiscono la vicenda. L’amministratore unico della ‘Ellemme’ risulta essere Vanessa Ferrero, ma il presidente della Sampdoria, dice la procura, è l’amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero, sempre secondo le indagini, risulta anche essere stato nel corso degli anni amministratore unico della ‘Global Media srl’, presidente del Cda di ‘Mediaport spa’ e amministratore unico di ‘Mediaport Cinemas Srl’, mentre la figlia è stata anche amministratore unico della ‘Ferrero Cinemas srl’. Per quanto riguarda il primo episodio, la Ellemme si sarebbe accollata un debito complessivo di 806mila euro che la Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas avevano nei confronti di Rai Cinema; nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme è di quasi 209mila euro (contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema) mentre nel terzo ammonta a oltre 239mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas.

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