Una vacanza da…bere

Attilio Sabato

E’ scattata la stagione estiva che vuol dire vacanze e, quindi, turismo. In Calabria le aspettative, giustamente, sono alte, perché il turismo vuol dire denaro e, Dio solo sa che nella regione più malmessa d’Italia, serve come il pane. Ebbene, ma l’offerta del pacchetto Calabria è appetibile? Beh, sul piano delle bellezze naturali non vi è nulla da invidiare a nessuno, ma su quello dell’organizzazione, diciamo la verità, la strada è ancora lunga. Questa terra paga i ritardi accumulati negli anni, il pressapochismo imperante e la sottovalutazione del comparto. Le responsabilità? Di tutti e di nessuno in particolare, di certa politica un po’ pasticciona e non all’altezza del compito. Tanti milioni di euro spesi, per esempio, ma in alcune zone il mare presenta un aspetto poco incoraggiante. Il sistema della depurazione lascia a desiderare, molti comuni non dedicano o non hanno dedicato la necessaria attenzione al problema. Tuttavia, però, nonostante tutto, le presenze nello scorso anno sono state incoraggianti, ma non solo perché la Calabria è bella, ma anche perché i luoghi direttamente in competizione con la regione che “chiude” lo stivale sono attraversate da fibrillazioni che ne hanno sconsigliato i viaggi vacanza. Vedremo cosa accadrà nella stagione che è appena iniziata, saranno confermati i numeri dello scorso anno?

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