Immigrazione clandestina: sgominate due organizzazioni

Anna Franchino

Vasta operazione di polizia, coordinata dalla Procura di Crotone, dalle prime luci dell’alba nei confronti di numerosi soggetti accusati a vario titolo di far parte di due associazioni internazionali dedite al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di richiedenti asilo politico. Tra gli arrestati ci sono anche avvocati, pubblici ufficiali e anche due appartenenti alla Polizia di Stato della Questura di Crotone. In corso perquisizioni in tutta Italia. L’operazione condotta dagli investigatori della Squadra Mobile di Crotone, con il supporto delle Squadre Mobili di Bolzano, Catanzaro, Forlì, Lecce, Roma, Terni, Vibo Valentia, dei Reparti Prevenzione Crimine di Siderno e Vibo Valentia, del Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni e del Gabinetto regionale di Polizia Scientifica di Reggio Calabria, è stata denominata “Ikaros”. Sono 24 le misure cautelari, 15 in carcere e 9 ai domiciliari, eseguite stamani nell’ ambito dell’operazione “Ikaros” condotta dalla Polizia di Stato di Crotone, con il coordinamento della Procura, e che ha portato allo smantellamento di due organizzazioni dedite alla commissione di una serie di reati finalizzati a favorire la permanenza illecita, sul territorio italiano ed europeo, di richiedenti asilo. I reati contestati sono, a vario titolo, associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falsità ideologica, traffico d’influenze illecite e corruzione. In manette sono finiti, tra gli altri, tre avvocati, due poliziotti e un vigile urbano di Crotone. In particolare nel corso delle indagini, coordinate dalla Procura di Crotone, sono emerse due distinte associazioni, con ramificazioni sul territorio nazionale e all’estero, specializzate nella predisposizione di documentazione falsa attestante residenze fittizie e false assunzioni di soggetti richiedenti asilo, perlopiù di nazionalità curdo-irachena, interessati a ottenere il riconoscimento di una forma di protezione internazionale, non in quanto bisognosi di essere salvaguardati dal loro Stato di origine, bensì solo per ottenere un titolo di soggiorno che garantisse loro libertà di movimento sul territorio italiano ed europeo. A fronte di tali prestazioni i richiedenti asilo erano disposti a pagare somme di denaro. Promotori e partecipi delle due associazioni erano stranieri residenti o dimoranti nel crotonese o nelle province limitrofe, avvocati compiacenti, mediatori culturali e poliziotti in servizio all’ufficio immigrazione della Questura d Crotone, un dipendente della Prefettura in servizio alla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale e un appartenente alla polizia locale di Crotone.

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