La Procura di Locri ha iscritto nel registro degli indagati 19 persone, tra le quali l’ex commissario alla Sanità in Calabria, Massimo Scura, e dirigenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, con l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio. L’inchiesta riguarderebbe la procedura per l’affidamento del servizio di lavanderia dell’ospedale di Locri e dell’intera Asp reggina, prorogata nonostante fossero già trascorsi diversi anni dalla scadenza del contratto originario risalente al 31 luglio 2013 e malgrado fosse stata indetta una gara regionale per l’espletamento del servizio in tutta la regione. Gli indagati hanno ricevuto un invito a comparire emesso dal sostituto procuratore Ezio Arcadi. Tra i destinatari, oltre a Scura, ci sono Angela Minniti (dirigente dell’ufficio beni e servizi dell’Azienda) Girolama Orlando (responsabile procedimento), Giuseppe Corea (dirigente Ufficio bilancio e programmazione), Elisabetta Tripodi (direttore amministrativo), Pasquale Mesiti (direttore sanitario), Ermete Tripodi (direttore generale facente funzioni e direttore sanitario aziendale), Nicola Calabrò (dirigente Ufficio beni e servizi), Antonio Vartolo (dirigente Ufficio bilancio e programmazione), Vincenzo Scali (direttore amministrativo), Giuseppe Falcone (funzionario Ufficio bilancio e programmazione) Fortunato Luvarà (dirigente Ufficio bilancio e programmazione) e gli imprenditori Massimiliano Aniello De Marco, Angelo Morini, Fabio Luppino, Maurizio Mottola di Amato, Andrea Gozzi, Paolo Leonardelli e Aldo Chiarini, L’indagine riguarda anche una serie di liquidazioni per lo svolgimento di servizi effettuate, secondo l’accusa, in assenza di regolare gara d’appalto e di contratto.
L’ex commissario Scura indagato per abuso d’ufficio
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