La lunga e tormentata vicenda della Marlane di Praia a Mare non è affatto conclusa. L’ex fabbrica tessile del Gruppo Marzotto, tristemente nota come la “fabbrica dei veleni”, un tempo rappresentava il sogno industriale. Poi, dopo la chiusura e le numerosi morti per patologie tumorali, è diventato un incubo. Adesso la Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza d’appello che aveva assolto gli indagati nel processo per disastro ambientale e omissione dolosa di cautele. E così saranno i giudici catanzaresi a stabilire l’eventuale risarcimento a favore delle vittime e degli enti coinvolti nella vicenda. I Giudici della Suprema Corte hanno accolto il ricorso presentato dal comune di Tortora. Si riapre, dunque, il fronte civile mentre prosegue il procedimento “Marlane bis” in cui risultano indagate dalla Procura di Paola sette persone che, secondo le accuse, con la loro condotta avrebbero causato il disastro ambientale dell’area dove sorgeva la fabbrica
Marlane, la Cassazione annulla la sentenza d’appello e rinvia gli atti a Catanzaro
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