Maxi blitz di ‘ndrangheta, fermato ex assessore Stillitani

Anna Franchino

C’è anche Francescantonio Stillitani, di 66 anni, già assessore regionale e sindaco di Pizzo, tra le persone indagate nell’operazione, denominata “Imponimento”, condotta dalla Guardia di finanza e dalla Polizia elvetica che ha portato al fermo di 75 persone. Nei suoi confronti la Dda di Catanzaro ipotizza, tra l’altro, il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Imprenditore del settore turistico e agricolo, Stillitani era assessore al Lavoro nella Giunta regionale guidata da Giuseppe Scopelliti e dal 2013 ha lasciato la politica. Nell’operazione è indagato anche il fratello Emanuele. Secondo quanto si è appreso la Guardia di finanza ha anche sottoposto a sequestro il villaggio turistico di proprietà di Stillitani. E’ accusato anche di scambio elettorale politico mafioso, estorsione, violenza privata e danneggiamento l’ex assessore regionale Francescantonio Stillitani, che è stato sottoposto a fermo nell’ambito dell’operazione “Imponimento”. In particolare, secondo l’accusa, Stillitani, candidato con la lista dell’Udc alle regionali del 2005 avrebbe ottenuto dalla cosca Anello Fruci la promessa di voti in cambio della erogazione di una somma di denaro pari a circa 100 euro a voto per un pacchetto dai 60/70 ai 100 voti circa, per un totale di circa 10.000 euro, oltre alla promessa di di poter indicare allo stesso Stillitani i nominativi di soggetti da assumere o da mantenere in servizio nelle strutture turistiche di proprietà del politico e imprenditore. Beni per 169 milioni di euro sono stati sequestrati nel corso dell’operazione condotta tra Italia e Svizzera dalla Guardia di finanza con la Polizia elvetica contro cosche di ‘ndrangheta operanti principalmente nel territorio che collega Lamezia Terme alla provincia di Vibo Valentia. All’operazione hanno partecipato oltre 700 finanzieri del Comando provinciale di Catanzaro e dello Scico di Roma, con il supporto dei reparti del Comando regionale Calabria, in simultanea con la Polizia Giudiziaria Federale di Berna. Il coordinamento è della Dda di Catanzaro e dall’Autorità giudiziaria elvetica. L’operazione è il frutto di anni di lavoro investigativo svolto nell’ambito di una Squadra investigativa comune (Joint Investigation Team) costituita presso Eurojust tra magistratura e forze di polizia dei due Paesi, cui hanno aderito, per l’Italia, la Procura Distrettuale Antimafia di Catanzaro e reparti della Guardia di finanza (Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e S.C.I.C.O. di Roma) e, per la Svizzera, la Procura della Confederazione Elvetica di Berna e la Polizia Giudiziaria Federale di Berna.Colpiti diversi esponenti di affermate e risalenti famiglie della criminalità organizzata calabrese.

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