Naufragio di Steccato, ancora tanti i dispersi

Gianluca Pasqua

Un altro corpo è stato avvistato in mare  nelle acque antistanti Botricello, potrebbe essere la vittima numero 71 del naufragio di Steccato di Cutro, non l’ultima purtroppo perché secondo le ricostruzioni fatte, a distanza di una settimana dalla tragedia, potrebbero mancare ancora dai 26 ai 46 corpi.

I vigili del fuoco continuano le ricerche in mare e quelle in spiaggia, che abbracciano tutto il litorale crotonese e per le quali collaborano numerosi volontari. Per le ricerche in mare, in particolare, vengono utilizzati un elicottero, un gommone e due moto d’acqua. L’attività di perlustrazione andrà avanti ad oltranza, salvo diverse disposizioni della Prefettura di Crotone, che coordina le ricerche alle quali partecipano unità della Guardia costiera di Crotone.

Una dozzina di corpi non hanno ancora un nome mentre è stato riconosciuto il bimbo di 5 anni e mezzo che era stato indicato con la sigla KR/70, è di nazionalità afghana. Il compito di riconoscerlo è stato affidato agli zii giunti dalla Germania perché nel PalaMilone erano già presenti le bare dei genitori e di un fratellino di un anno e mezzo, un altro fratello è ancora disperso. Alcune salme delle vittime del naufragio saranno riportate nei paesi di origine, altre troveranno spazio nei cimiteri calabresi, ma la vicenda potrebbe dare un nuovo impulso al progetto del cimitero internazionale dei migranti di Tarsia promosso dal movimento diritti civili.

Della tragedia è tornato a parlare il Presidente della Repubblica che, in visita i Basilicata, ha chiesto che il cordoglio di questi giorni si trasformi in atti concreti da parte del governo e della unione europea

Potrebbe svolgersi la prossima settimana l’incidente probatorio chiesto dalla Procura di Crotone al Gip per cristallizzare le testimonianze dei superstiti. In ambienti della Procura si fa presente che questi giorni sono necessari per consentire la notifica a tutte le parti in causa, tra le quali anche i familiari delle vittime che potrebbero poi costituirsi parte civile.

Un pool di legali assisterà gratuitamente i familiari dei migranti vittime del naufragio nei procedimenti penali che scaturiranno dalle indagini della Procura della Repubblica di Crotone. Analoga assistenza sarà garantita anche ai sopravvissuti. Il pool è composto dagli avvocati Luigi Li Gotti, ex sottosegretario alla Giustizia; Mitja Gialuz, ordinario di Diritto processuale penale, e Vincenzo Cardone e Francesco Verri, cassazionisti esperti di Diritto penale internazionale. Il primo procedimento ha già condotto all’arresto di alcuni presunti scafisti che rispondono dei reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo quale conseguenza della violazione dolosa delle leggi sull’immigrazione. Il secondo procedimento mira a raccogliere gli elementi per valutare se ci sono responsabilità per il mancato soccorso in mare. Un’altra indagine è stata avviata dalla procura di Roma dopo gli esposti dei parlamentari Cucchi, Bonelli e Fratoianni, ma si tratta di un atto dovuto senza alcuna indicazione relativa ad ipotesi di reato e indagati e probabilmente gli atti saranno girati alla Procura di Crotone.

Ha avuto un buon seguito la proposta lanciata dal sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, di assegnare il Nobel per la Pace alla città della Provincia di Crotone che si è distinta per l’accoglienza e la solidarietà, i calabresi hanno rilanciato la proposta con la creazione di un gruppo Facebook per avanzare la candidatura come fu per Lampedusa nel 2013.

 

 

 

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