Occhiuto: riorganizzazione 118 e pronto soccorso

Isabella Roccamo

“Stiamo lavorando da mesi, insieme ad Areu, la società pubblica della Regione Lombardia che si occupa del 118, per ricostruire l’organizzazione del 118. La Calabria è l’ultima regione per tempi di soccorso. Faremo un’unica centrale operativa del 118 nella sede della Cittadella, così come ci sarà un’unica centrale operativa del 112, che è il numero unico che i cittadini possono comporre per chiamare il 118, i carabinieri, la polizia”. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, a margine dell’incontro in Cittadella in seguito alla riunione avuta con il ministro dell’Economia, Daniele Franco. “È un lavoro complesso – ha aggiunto Occhiuto parlando con i giornalisti – perché abbiamo trovato un sistema con cinque centrali operative, con software diversi e in alcuni casi nemmeno collegati alla rete internet. Però ci stiamo lavorando ed io credo che con il lavoro di ricognizione del sistema fin qui compiuto e anche quello di concentrazione degli interventi siano a buon punto”.
Quanto ai tempi, Occhiuto ha affermato che “ci vorranno ancora alcuni mesi perché abbiamo due software diversi e dobbiamo farne uno unico. Stiamo lavorando per questo e dobbiamo selezionare i tecnici che dovranno stare nella centrale regionale. E poi dobbiamo organizzare bene il 118 tra ambulanze medicalizzate e mezzi avanzati non medicalizzati. In un sistema che funziona – ha proseguito il presidente della Regione Calabria – i tecnici del soccorso che rispondono al telefono hanno la capacità di comprendere se si tratta di un codice rosso o meno , se si tratta di un intervento che non ha bisogno del medico probabilmente si può inviare un mezzo avanzato non medicalizzato e si può subito dare una risposta di emergenza. Quindi stiamo costruendo tutta l’organizzazione. I medici ci servono per il 118 ma ancora di più per i pronto soccorso. La vera carenza di medici l’abbiamo nei pronto soccorso. Certo c’è anche nel 118 ma se avessimo un 118 organizzato si sentirebbe di meno perché non tutti i mezzi dovrebbero necessariamente medicalizzati. Nei pronto soccorso – ha concluso Occhiuto – abbiamo davvero la necessità di intervenire perché altrimenti, così com’è il funzionamento del sistema non è garantito”

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