E’ stato un agguato di ‘ndrangheta quello in cui ha perso la vita il 21enne Salvatore Battaglia, ucciso a Piscopio nella notte tra il 27 e il 28 settembre. I carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia al termine di un’indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, hanno eseguito sei misure cautelari a carico di altrettanti soggetti coinvolti, a vario titolo, nella sparatoria. Si tratta di esponenti della ‘ndrangheta di Piscopio accusati di omicidio, tentato omicidio, favoreggiamento personale, porto e detenzione di arma da fuoco, tutti reati aggravati dal metodo mafioso. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip di Catanzaro. I carabinieri, nel novembre scorso, hanno già fermato uno dei presunti autori, Antonio Felice, di 32 anni, figlio di un soggetto già noto alle forze dell’ordine. Non è stato facile per i carabinieri e la Dda fare luce sull’agguato in cui Battaglia è morto e un suo amico, Giovanni Zuliani (23), è rimasto ferito e ricostruire il quadro di responsabilità a carico di altri protagonisti che hanno avuto un ruolo nella vicenda. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata allo stesso Antonio Felice (già detenuto), 32 anni di Piscopio, e a coloro che sarebbero i destinatari dell’agguato: Giovanni Zuliani, 23 anni di Piscopio (rimasto ferito alle gambe nella sparatoria) e Michele Ripepi, 19 anni di Piscopio, rimasto illeso nel corso della sparatoria avvenuta nei pressi della villetta comunale. Entrambi sono ritenuti responsabili di favoreggiamento personale avendo taciuto l’identità dell’autore dell’omicidio e devono rispondere anche di porto e detenzione abusiva di arma da fuoco. Agli arresti domiciliari invece Michele Fiorillo, 32 anni, anche lui di Piscopio mentre il Gip di Catanzaro ha disposto l’obbligo di dimora nel Comune di Vibo Valentia per i fratelli Antonio e Giuseppe Francolino, rispettivamente 25 e 24 anni. Sono accusati di favoreggiamento personale avendo omesso di riferire quanto a loro conoscenza pur avendo direttamente assistito all’azione delittuosa. Un silenzio necessario a garantire l’impunità all’autore dell’omicidio.
Omicidio Battaglia, altre misure cautelari
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