Omicidio nel frutteto, autopsia rinforza pista dell’agguato

Anna Franchino

Due i colpi sparati contro la vittima con un fucile: uno, da pochi metri, ha centrato la schiena. L’altro invece, esploso da distanza ravvicinata, è stato rivolto verso la testa. Sono i primi risultati informali usciti dall’autopsia di Felice Orlando, il 49enne nato a Cosenza, ma da oltre 30 anni residente in Romagna, uscito sabato pomeriggio di casa per andare a caccia, ammazzato da ignote mani in un frutteto di kiwi a poche centinaia di metri dalla sua abitazione di Castel Bolognese, nel Ravennate, e ritrovato morto domenica mattina dal padre in un fosso di scolo senza il suo fucile accanto. I nuovi elementi danno, almeno fin qui, linfa all’ipotesi di un agguato con esecuzione finale (o comunque di un’accesa discussione al termine della quale il 49enne ha dato le spalle al suo aggressore oppure è stato costretto a farlo sotto minaccia armata). Mentre affossano lo scenario di un incidente di caccia con omissione di soccorso e anomalo furto dell’arma, non ancora ritrovata (forse la vittima con sé ne aveva un paio). I carabinieri del nucleo investigativo di Ravenna, Nor e stazione di Castel Bolognese – coordinati dai Pm Daniele Barberini e Silvia Ziniti – stanno intanto setacciando la vita del defunto alla ricerca anche di piccoli screzi per riuscire a identificare un possibile movente. Dal cellulare non sono fin qui emerse piste in grado di portare a una rapida soluzione del caso.

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