“Avremmo voluto farlo a dicembre, ma abbiamo rimandato su richiesta delle Regioni” ha ribadito il Ministro dell’Istruzione Azzolina. “Abbiamo collaborato: ora è arrivato il tempo di tornare in classe. La scuola è un servizio pubblico essenziale, non si può continuare a sacrificare i ragazzi né pensare che la didattica a distanza possa sostituire quella in presenza“.
“Tutte le decisioni richiedono la prudenza che finora ci ha guidati. Continueremo a seguirla” ed è chiaro però che se in questo momento sale la curva dei contagi non può essere colpa delle scuole superiori, visto che sono chiuse da due mesi”, dunque “possiamo dire che la scuola ha fatto la sua parte” e “se dovessero servire nuove misure di contenimento, ora bisognerebbe cercarle in altri settori”, ha concluso la ministra.