Baker Hughes: il sindaco Romeo offre la disponibilità di Vibo Marina

Redazione

“Abbiamo appreso della rinuncia da parte di Baker Hughes a procedere con l’investimento da 60 milioni di euro nel porto di Corigliano Rossano. Dichiariamo sin da subito la totale disponibilità del Comune di Vibo Valentia a valutare insieme all’azienda ed agli attori coinvolti la possibilità di realizzare nel porto di Vibo Marina l’idea progettuale”, dice il sindaco Enzo Romeo, intercettando la strada dell’azienda di investire altrove, dopo aver annunciato di abbandonare il progetto nel porto di Corigliano Rossano (Cs). “Offriamo la massima disponibilità ai verticidell’azienda nonché all’Autorità di sistema portuale ad aprire nell’immediato un tavolo di confronto. Sappiamo bene che vi sono differenze tecniche, morfologiche e logistiche tra Corigliano e Vibo Marina ma offriamo la massima apertura possibile da parte dell’amministrazione comunale di Vibo Valentia a valutare ogni strada percorribile che si possa tradurre nell’importante investimento nel nostro porto”, conclude il sindaco di Vibo Valentia Enzo Romeo.

Intanto, sulla decisione di non continuare il progetto nella cittadino dello Ionio cosentino e, quindi, la fine degli investimenti, la politica, gli industriali e movimenti si interrogano.

L’amarezza di Unindustria Calabria

«La decisione di Baker Huges di rinunciare all’investimento nell’area portuale di Corigliano-Rossano è fonte di profondo rammarico. Da anni, Unindustria lavora al fianco delle Istituzioni locali, regionali e nazionali perché si costruiscano le migliori condizioni di contesto possibili affinché la Calabria sia terra capace di attrarre investimenti provenienti soprattutto da oltre i confini regionali: la rinuncia di Baker Hughes mina alla base questo lungo lavoro». È quanto scrive in una nota Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria e Confindustria Catanzaro, riportando la sintesi del pensiero del Comitato di presidenza degli industriali calabresi di cui fanno parte Natale Mazzuca, past-president di Unindustria Calabria e vicepresidente nazionale di Confindustria; i presidenti delle articolazioni territoriali, Giovan Battista Perciaccante (Cosenza), Domenico Vecchio (Reggio Calabria), Rocco Colacchio (Vibo Valentia), Mario Spanò (Crotone); il presidente Ance Calabria, Roberto Rugna; il presidente regionale della Piccola Industria, Daniele Diano; e il presidente regionale dei Giovani Imprenditori, Umberto Barreca.

«Pur senza entrare nel merito burocratico-amministrativo della questione e senza farci trascinare nella bagarre politica ad essa connessa – prosegue Ferrara – duole rilevare come, in un colpo solo, la Calabria abbia perso una triplice, importante opportunità per il suo sviluppo industriale, sociale ed economico. C’erano le ricadute positive dirette, quelle legate alle centinaia di posti di lavoro che l’investimento avrebbe prodotto e che avrebbero visto giovani calabresi trovare il proprio futuro nella propria terra. A queste si sarebbero aggiunte le ricadute positive indirette: la presenza di una multinazionale così importante avrebbe stimolato la nascita di un ecosistema di imprese necessarie alle forniture di prodotti e servizi connessi, con una potenziale creazione di altre centinaia di posti di lavoro. E c’era l’effetto positivo sull’immagine della nostra regione all’esterno: da tempo sosteniamo che senza investimenti privati per progetti sostenibili, lo sviluppo di medio-lungo periodo è una chimera. Ora che una grande impresa che aveva creduto in questa terra e in questa possibilità è stata costretta a rinunciare, dobbiamo evitare il rischio che tanti altri che già guardavano alla Calabria come a un’opportunità di investimento favorevole, rivalutino negativamente l’ipotesi. Sull’investimento di Baker Hughes, la Calabria aveva dimostrato profonda unità in tutte le sue articolazioni politiche e amministrative; aveva dimostrato come, su piani industriali seri, che non puntano a sfruttare territorio e forza lavoro, era stato semplice trovare la sintonia tra rappresentanze sindacali e associazioni datoriali. La speranza è che non tutto sia perduto, ne va del futuro della nostra regione», conclude Ferrara.

Perciaccante: “Un altro capitolo delle occasioni perdute”

“I reiterati comportamenti ostruzionistici che hanno provocato l’annuncio di Baker Hughes di abbandonare il progetto di investimento nel porto di Corigliano Rossano, aggiungono una nuova pesante pagina al lungo capitolo delle occasioni perdute per il territorio della sibaritide, della provincia di Cosenza e della Calabria”. È il commento del presidente di Confindustria Cosenza Giovan Battista Perciaccante alla nota ufficiale dei vertici di Baker Hughes con la quale hanno informato le istituzioni e l’opinione pubblica sulla necessità per l’azienda di spostare altrove i loro investimenti, abbandonando l’ambizioso progetto previsto inizialmente nel porto di Corigliano Rossano. “L’antico vezzo del no a prescindere che sottende una atavica paura verso tutto ciò che è nuovo – ha aggiunto il presidente Perciaccante – sta segnando in negativo anche questa stagione che pure sembrava aprirsi con aspettative positive, privando tanti giovani di una prospettiva di lavoro gratificante con la certezza di importanti ricadute sul territorio. Il tutto senza tenere conto del crescente fenomeno di spopolamento che sta interessando le nostre comunità. In assenza di prospettive concrete il territorio non risulta più attrattivo per le nuove generazioni – ha continuato in maniera amara il presidente di Confindustria Cosenza – le migliori energie e le migliori risorse sono costrette a trovare fortuna fuori dalla regione, quando non addirittura fuori dal Paese. L’insensibilità e la leggerezza con le quali si è scelto di prendere tempo per decidere di non decidere – ha detto ancora il leader degli industriali cosentini – ha provocato la prevedibile reazione di un’azienda abituata a confrontarsi con il mercato dove il fattore tempo è decisivo e rappresenta uno dei principali fattori di competitività. Non ho idea – ha concluso il presidente di Confindustria Cosenza Giovan Battista Perciaccante – se possa esistere ancora una possibilità per far cambiare idea a Baker Hughes, se esiste, credo che tutte le persone in possesso di buon senso e senso di responsabilità dovrebbero fare quanto in loro potere per far modificare questa decisione e contribuire a cambiare in positivo il corso ed il futuro di questo territorio”.

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