Bruni: “da Arrigo Palumbo progetto che migliora vita disabili”

Anna Franchino

“Il progetto di Arrigo Palumbo, ‘Smart solutions for health Monitoring and independent mobiLity for Elderly and disable people’, finanziato con fondi Miur, nasce dalla volontà di garantire una migliore qualità della vita e promuovere quanto più possibile l’inclusione sociale di persone con disabilità grave, attraverso l’istituzione di sinergie tra ingegneria e medicina. Con gli studi di Palumbo, una sedia a rotelle, con l’aggiunta di tecnologie innovative ‘pazientecentriche’, mediante una cuffia elettrencefalografica, prende vita dai pensieri di chi la utilizza”. E’ quanto afferma la consigliera regionale Amalia Bruni commentando il progetto realizzato dal suo collega, docente universitario di bioingegneria elettronica all’Università di Catanzaro, Arrigo Palumbo. “Arrigo è quasi un mio gemello siamese – aggiunge Bruni – ha realizzato cose incredibili in un terra dove è difficile anche avere un ambulanza del 118 con un medico a bordo che possa salvare la vita in un momento di necessità. Se fosse nato in qualsiasi altra parte d’Italia, le istituzioni avrebbero fatto a gara per coccolarlo e aiutarlo nelle sue sperimentazioni. Qua da noi, e io ne sono testimone, se ti va bene te la devi cavare da solo nell’indifferenza generale, altrimenti vieni osteggiato al solo scopo di vederti fallire”. “Ma non è il caso di Arrigo – prosegue la consigliera regionale – che da solo caparbiamente è andato avanti raggiungendo risultati fantastici. Il sistema messo a punto è un valido aiuto per le persone con disabilità sia agli arti inferiori che superiori e, in particolare, è adatto a persone affette da malattie neurodegenerative e neuromuscolari, quali, Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla), Atrofia Muscolare Spinale (Sma), Sclerosi Multipla (Sm), Distrofie Muscolari, persone con Lesioni del Midollo Spinale (Lm) causate, ad esempio, da traumi o incidenti e persone anziane con gravi menomazioni dell’apparato neuro-motorio. Il premio Ernesto Ippolito che Arrigo ha ricevuto da poco è il giusto riconoscimento per la sua ricerca, ma un premio ancora più bello sarebbe quello che anche le istituzioni della Regione si accorgessero di lui e lo sostenessero in tutti i modi possibili”.

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