Caos rifiuti, Ferrara (M5S): “questi gli effetti di una programmazione perennemente in ritardo”

Anna Franchino


“In Calabria è nuovamente emergenza rifiuti e Regione e Comuni si rimbalzano le responsabilità”. L’eurodeputata Laura Ferrara nel mese di luglio aveva inviato alla Commissione europea interrogazione sulle criticità ed i ritardi nell’attuazione del piano regionale dei rifiuti da parte della Regione Calabria. “Ciò che sta accadendo in questi giorni, l’ennesima emergenza rifiuti preannunciata e prevedibile – afferma la Ferrara –, non è altro che il risultato di una gestione basata su politiche emergenziali e su una programmazione partita, come sempre, troppo tardi”.
Una dura critica quella dell’europarlamentare del Movimento 5 stelle che basa il proprio giudizio negativo sulla risposta della Commissione europea, ricevuta in questi giorni. “In Calabria, a voler essere ottimisti, i primi timidi risultati del Piano regionale dei rifiuti redatto nel 2016, si dovrebbero raggiungere entro la fine del 2020, sempre che le modifiche alle norme comunitarie avvenute l’anno scorso, e le necessarie valutazioni di conformità dei piani di gestione che termineranno a luglio 2020, non rallentino ulteriormente la programmazione. La Commissione conferma che un valido piano di gestione è un pre-requisito per attingere ai fondi strutturali e a causa del tardivo avvio del POR Calabria 2014/2020, gli investimenti previsti per ammodernamento e costruzioni di nuovi impianti, pari a oltre 114 milioni di euro, sono ancora nella fase iniziale di attuazione. A pagarne le conseguenze sono soprattutto territori come Crotone e Cassano per i quali sarebbero stati autorizzati, vista l’urgenza, ampliamenti degli impianti di conferimento. La politica degli interventi emergenziali e l’uso prevalente della discarica ha prodotto il collasso al quale stiamo assistendo oggi – conclude l’europarlamentare – bisogna portare avanti proposte strutturali, che tengano conto seriamente della questione ambientale e della trasparenza nell’uso del denaro pubblico, senza incidere ulteriormente sulle tasche dei cittadini già vessati da tariffe troppo alte”.

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