Cassano: Consiglio Stato conferma scioglimento Comune

Anna Franchino


Il comune di Cassano è stato legittimamente sciolto per infiltrazione mafiosa. E’ quanto sancisce la sentenza del Consiglio di Stato che ha così respinto l’appello presentato dall’ex sindaco Gianni Papasso insieme ad alcuni consiglieri comunali e agli assessori della giunta, contro la presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero degli Interni, Prefettura di Cosenza e nei confronti del Comune di Cassano per l’annullamento del decreto del Presidente della Repubblica che ha convalidato, nel novembre 2017, lo scioglimento degli organi elettivi del Comune per infiltrazione mafiosa. Quattro i punti con i quali il collegio ha smontato pezzo per pezzo il ricorso avanzato. Fra le pratiche non legittime contestate ci sarebbero il contrasto all’abusivismo edilizio e l’ affidamento di alcuni appalti, con destinataria una ditta su cui pendeva un’ interdittiva antimafia. Secondo il Consiglio di Stato dunque è stata sciolta un’amministrazione malsana il cui modo di agire avrebbe, in sostanza, favorito l’infiltrazione mafiosa. Secondo la sentenza emessa dai giudici datata 30 maggio ma pubblicata in queste ore,nelle 21 pagine nello stabilire fondato lo scioglimento degli organi elettivi, sì chiarisce che: “vi sono in atti, elementi e vicende su cui il Collegio ha ritenuto di svolgere un più approfondito esame, che in modo più che sufficiente denotano la correttezza del dispositivo ed evidenziano la contaminazione da parte delle potenti cosche locali di ‘ndrangheta, al fine di influenzare e indirizzare sia la libera espressione della volontà degli elettori, sia le scelte amministrative in direzione del massimo profitto per operatori vicini agli eletti e in vario modo collegati alle cosche”. Condannati gli appellanti a pagare le spese processuali.

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