Si apre la crisi politica al Comune di Catanzaro dopo l’inchiesta della Procura della Repubblica che vede indagati 29 dei 32 consiglieri, accusati di truffa in relazione ai gettoni di presenza delle commissioni, chiamata in città “gettonopoli”. Forza Italia, infatti, ha annunciato le dimissioni dei propri assessori e consiglieri comunali (8), anche eletti in liste civiche. Dimissioni che vanno ad aggiungersi a quelle di tre esponenti di minoranza, Nicola Fiorita, Gianmichele Bosco e Roberto Guerriero – che le hanno già protocollate – e che potrebbero fare concludere prima del previsto la quarta consiliatura del sindaco Sergio Abramo, prima vicino a Forza Italia e adesso dato in avvicinamento alla Lega – Matteo Salvini è andato a trovarlo la scorsa settimana nel corso di una sua visita a Catanzaro – eletto nel giugno 2017. “Il clamore mediatico sull’inchiesta giudiziaria, per molti versi ingiusto e forzato da pregiudizi – è scritto nella nota di Fi – indebolisce il ruolo del Consiglio, avendo incrinato il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzione. Fi, il partito che più di ogni altro nel nostro Paese tiene alta la bandiera del garantismo, è fermamente convinta che solo la conclusione dei tre gradi di giudizio possa decretare la colpevolezza di un cittadino. Ed è altresì convinta che i consiglieri di Fi dimostreranno la correttezza dei loro comportamenti, nonché il loro senso del dovere istituzionale di amministratori pubblici”. “Chi aveva il dovere di difendere Comune e Consiglio, mettendoci la faccia – afferma Fi – non lo ha fatto, preferendo alimentare con il silenzio la falsa immagine di una ‘separazione’ dei ruoli, di un’Amministrazione fatta di buoni e cattivi”. “La fiducia che riponiamo nella magistratura – scrive Forza Italia – non è di facciata ma di sostanza. Ciò vale ovviamente anche per gli altri consiglieri che risultano indagati. Fi, fatte queste fondamentali considerazioni, ritiene di dovere dare un contributo di chiarezza, meditato e non emotivo. E’ indubbio che il Consiglio, privato della fiducia della cittadinanza, risulta indebolito e perde parte della sua energia e della sua vitalità. E’ il cuore dell’Amministrazione e senza il suo fondamentale apporto non è possibile portare avanti una concreta azione di governo”. Fi, inoltre, sottolinea “con preoccupazione anche la paralisi politico-amministrativa degli ultimi mesi, determinata da un’ossessiva ricerca di spazi personali che ha sottratto energie ed impegno all’azione di governo. Rispetto a questa situazione – conclude la nota – i consiglieri di Fi decidono, quale contributo di chiarezza e rispetto per i cittadini, di rassegnare le loro dimissioni, ritenendo nei fatti esaurito il compito di questo Consiglio. Analogamente, anche gli assessori di Fi, che in questi anni hanno portato avanti con abnegazione e competenza il lavoro nei settori a loro assegnati, rassegnano le loro dimissioni dalla Giunta comunale”. Il documento è firmato dal vicesindaco Ivan Cardamone e dagli assessori Domenico Cavallaro, Lea Concolino, Modestina Migliaccio e Alessio Sculco, e dai consiglieri – iscritti a vari gruppi consiliari – Luigi Levato, Andrea Amendola, Antonio Angotti, Tommaso Brutto, Carlotta Celi, Manuela Costanzo, Roberta Gallo, Francesco Gironda, Rosario Lostumbo e Giulia Procopi.
Crisi politica a Catanzaro, si dimettono esponenti Fi
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