“A me dispiace dover raccontare in giro per il mondo che in Italia c’è bisogno di commissariare la sanità di una regione mettendoci a capo un generale dei carabinieri. Quello che abbiamo fatto qui è stato necessario perché la sanità in Calabria, per trent’anni, è stata il bancomat che ha consentito a tanti politici di diventare quello che sono”. Lo ha detto il vicepremier e ministro del Lavoro Luigi Di Maio intervenendo in una manifestazione pubblica a Cosenza. “Adesso – ha aggiunto – ci dobbiamo riprendere la sanità in tutta Italia. Stiamo per approvare una legge che stabilisce che la politica regionale non deve più fare le nomine della sanità”. Un centinaio di tirocinanti Csa del Dipartimento nazionale precari e politiche del lavoro ed un gruppo di precari ex Lsu-Lpu hanno manifestato, davanti al teatro dove era in programma una manifestazione elettorale alla quale ha partecipato il vice premier Luigi Di Maio. I manifestanti hanno esposto uno striscione con scritto “Seimila tirocinanti calabresi vogliamo sapere che fine facciamo”. La richiesta che hanno avanzato è quella di incontrare il ministro per fare presente la loro situazione che persiste da tempo e “si interromperà a breve, perché – hanno riferito – sono in scadenza i tirocini”. “Il 26 maggio bisogna votare noi per punire quei partiti che si tengono gli indagati e i condannati per corruzione. Anche da noi c’è chi sbaglia, ma io li metto fuori in trenta secondi, così i malintenzionati stanno alla larga dal Movimento e questo per me è un valore”. A dirlo Luigi Di Maio, a Cosenza, in merito alle vicende giudiziarie che coinvolgono il governatore della Calabria Mario Oliverio. “Questa classe politica regionale – ha aggiunto Di Maio – ha dimostrato ampiamente di essere inadeguata a gestire la Calabria. Gli abbiamo dovuto togliere la sanità dalle mani perché era il loro bancomat e adesso speriamo che domenica ci sia il segnale definitivo”. “Non mi risulta alcuna rinuncia al reddito di cittadinanza, per me è una fake news. Quello che ho visto in questi mesi è tanta gente che chiede di accedere a questo strumento. Abbiamo respinto il 25% delle richieste per una ragione molto semplice non avevano i requisiti. Carabinieri e Guardia di finanza stanno facendo i controlli, hanno trovato persone che lavoravano in nero nel primo mese del reddito e abbiamo revocato la card e alcune hanno già trovato lavoro grazie al reddito di cittadinanza e quindi stanno restituendo la card”. A dirlo il ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio parlando con i giornalisti a margine di un incontro pubblico a Cosenza.
Di Maio a Cosenza parla dei temi caldi della politica
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