Dl Calabria, Ugl: sanità a collasso e si litiga per le nomine

Anna Franchino


“Quanto é avvenuto in Parlamento in relazione alla nomina del commissario dell’Asp di Vibo è indecoroso per un Paese civile e irriguardoso nei confronti dei calabresi, che non hanno le strutture sanitarie per curarsi e sono costretti alla migrazione sanitaria anche per patologie banali”. A sostenerlo, in una nota, è il segretario generale dell’Ugl della Calabria, Ornella Cuzzupi. “Dopo anni di commissariamento che non hanno fatto altro che far aumentare il debito e non risolvere alcuno dei problemi presenti nel comparto – aggiunge Cuzzupi – abbiamo dovuto assistere anche al colpo di teatro del governo guidato da Giuseppe Conte che ha riunito il Consiglio dei ministri a Reggio Calabria per approvare un decreto ad hoc per la sanità calabrese. Praticamente un commissariamento dei commissari che doveva risolvere anche i problemi delle nomine ai vertici delle Asp. Alla prima occasione utile, invece, il Governo si scopre più sensibile al ‘poltronismo’ degli stessi governanti calabresi e cerca di piazzare alla guida dell’Asp di Vibo un collaboratore della parlamentare Nesci. Non è il merito della nomina che interessa, ma l’assurdo atteggiamento di chi commissaria e accusa per poi porre in essere atteggiamenti peggiori di quelli posti in essere dagli stessi soggetti commissariati”. “Non solo dunque non si sblocca il turnover e gli ospedali calabresi continuano ad essere senza medici ed infermieri – conclude il segretario Ugl – ma i cittadini della nostra regione devono essere ulteriormente umiliati dai loro stessi rappresentanti in seno al Parlamento, occupati a discutere soltanto di nomine e poltrone. Senza uno scatto di orgoglio e una vera presa di coscienza da parte di cittadini e associazioni, il futuro per la nostra terra rischia davvero di essere assai complicato”.

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