Domiciliari a Maysoon Majidi, Laghi: “potrebbero migliorare sue condizioni fisiche e psicologiche”

Anna Franchino

Pochi giorni ancora per decidere se concedere i domiciliari a Maysoon Majidi. E’ la decisione del Tribunale di Crotone dopo la terza udienza del processo che vede l’attivista curdo-iraniana accusata di essere una scafista. Sulla riserva del Giudice nutre speranze non solo la stessa giovane ma anche il Consigliere regionale Ferdinando Laghi, che è tornato a farle visita in carcere a Reggio Calabria dopo essere stato presente anche questa volta in aula. “Non cambiano le condizioni di salute della ragazza – dice Laghi al termine della visita – che ho trovato depressa e delusa per non aver ricevuto la concessione dei domiciliari. Una possibilità su cui io credo molto, dal momento che il Presidente del Collegio giudicante si è riservato i termini di legge per valutarne la fattibilità. Questo – conclude Laghi – contribuirebbe a cambiare radicalmente le condizioni fisiche e psicologiche di Maysoon”. Alla Majidi potrebbero essere concessi i domiciliari con braccialetto elettronico, affidata ad altra persona, in una struttura gestita da un’associazione.

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