Elezioni: l’inquietudine di Adamo, l’ambizione di Incarnato

Noemi Cautiero

Nicola Adamo sapeva benissimo che avrebbe suscitato il “putiferio” tirando per la giacchetta i socialisti che guidano Palazzo dei Bruzi, quando ai “suoi” ha raccontato di “aggiustamenti necessari” nella maggioranza che governa Cosenza. Sapeva altrettanto bene che, andando oltre il “dai e vai” avrebbe “pizzicato” l’amico Incarnato, non solo per l’andazzo di governo, ma per lo scatto in avanti del Psi nella partita rendese, e non solo. Sapeva che il rumore di sciabole da lì a poco, avrebbe monopolizzato la scena e “costretto” gli alleati alla reazione. Ebbene, è accaduto, precisamente, ciò che immaginava accadesse, se è vero, com’è vero, che finanche Franz Caruso ha mostrato irritazione. È “normale” dialettica politica? Certo, almeno apparentemente, ma i più “scafati” sanno che i piccoli “malintesi” possono evolvere in cose più complicate, o spegnersi (difficilmente). Anche Incarnato sapeva che muovendosi senza “coinvolgere” il Pd avrebbe messo a dura prova i rapporti “amicali” tra le due forze politiche, ma non poteva non cogliere l’occasione della “rivincita” socialista, piazzando candidati “robusti” in grado di far sventolare la bandiera riformista a Rende, Paola, Cetraro, Cassano allo Jonio, accettando il rischio di dover battagliare per Cosenza. È solo l’inizio di una campagna elettorale molto promettente.

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