Gino Strada: “In Calabria la sanità pubblica viene depauperata”

Red02

“Ho accettato di andare in Calabria perchè mi è stato chiesto dal Governo e dalla Protezione civile, abbiamo messo in piedi un secondo reparto Covid nell’ospedale di Crotone; ho parlato con il commissario Longo, persona piena di voglia di fare, e siamo in attesa di capire se possiamo fare qualcosa in più, ne riparleremo nelle prossime settimane”. Lo ha detto Gino Strada, fondatore di Emergency a “Mezz’ora in più” su Rai 3. “Interveniamo in Italia da 13 anni con poliambulatori fissi e mobili, anche nella prima fase dell’emergenza Covid. E’ un lavoro mirato a quelli che non hanno accesso alla sanità che non sono solo migranti ma anche italiani”, ha aggiunto.

“Quando il presidente facente funzioni della Calabria ha detto che a Polistena non abbiamo dato una mano, ha detto una cosa assurda: lui abita a 3 km da lì ma non è mai andato a vedere il poliambulatorio; poi un medico non può entrare in una struttura e dire ‘posso dare una mano’, la legge non lo consente. Comunque sottotraccia abbiamo trattato centinaia di migliaia di persone in questi anni in Italia”, ha concluso Strada.

“Il Covid ha messo in luce le fragilità del nostro sistema sanitario: per diversi anni si è smantellata la sanità pubblica, ci sono stati tagli regolari ad ogni Finanziaria, blocco delle assunzioni, chiusura di ospedali, 18 solo in Calabria. Tutto questo mentre c’era una massiccia invasione del privato della sanità: prima si diceva ministro della Sanità pubblica ora della Salute, non so se è un augurio o un brindisi. La sanità pubblica e privata dovrebbero essere rigorosamente divise, non ci dovrebbe essere interazione.

E’ un settore attraente per gli investitori ma è utile o dannoso per il cittadino che per funzionare la medicina privata si attinga dal pubblico? Ogni anno spariscono 25-30 miliardi che dalla sanità pubblica si spostano verso la privata. In Calabria il 70% delle risorse regionali sono spese per la sanità: ma queste risorse vanno tutte nel privato e la sanità viene depauperata; quando ci si trova a far fronte ad una emergenza i limiti si evidenziano”. Così il fondatore di Emergency Gino Strada da Lucia Annunziata su Rai 3.

“Non credo che” la situazione “si risolverà nei primi mesi delle vaccinazioni: ci sarà un momento di euforia ma poi… Le vaccinazioni limitano il numero dei morti ma non la trasmissione della malattia”, ha proseguito Strada. “Mi spiace vedere che ogni tanto ci sono anche persone note che dicono che le mascherine non servono e che possono essere dannose: queste follie sono socialmente pericolose”, ha concluso Strada. “Penso sia pericolosa non tanto la corsa al vaccino ma la competizione sul mercato, sappiamo quanto possa determinare le scelte e i comportamenti sanitari è un tema non affrontato con la dovuta attenzione”. Lo ha detto a “Mezz’ora in più” su Rai 3 Gino Strada intervistato da Lucia Annunziata. Rispondendo ad un’altra domanda, il fondatore di Emergency ha detto “Certamente io mi vaccinerò”.

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