Iacucci-Alecci replicano ad Occhiuto su autonomia differenziata

Anna Franchino

«Ancora una volta i capigruppo di maggioranza, peraltro supportati anche dal presidente del consiglio che dovrebbe tutelare l’assemblea difendendola da parzialità e figuracce, non avendo argomenti la buttano in caciara perdendo una buona occasione per tacere, per utilizzare il silenzio come momento di riflessione e di “redenzione” al cospetto dei calabresi. Sull’autonomia differenziata questa maggioranza espone la Calabria e i calabresi ad una povertà seriale e costruita e invece di scusarsi e di mettersi al lavoro per contrastare il progetto padano sposta il tiro provando a sparare nel mucchio contro l’opposizione, utilizzando argomenti vaghi e fuori tempo». Così, in una nota, i consiglieri regionali Pd Franco Iacucci ed Ernesto Alecci componenti anche proprio l’ufficio di presidenza del consiglio regionale.«Sì badi bene – continuano Iacucci e Alecci – noi non giochiamo mai contro gli interessi dei cittadini calabresi. E per questo, nel ribadire la nostra volontà ad un percorso unitario nell’interesse della Calabria, siamo ben lieti della posizione del presidente Occhiuto che ha posto, o provato a imporre, un problema al ministro Calderoli. E cioè che senza Lep né finanziamento adeguato del fondo perequativo non è proprio il caso di approvare questa autonomia differenziata, vera e propria eutanasia per le regioni povere come la Calabria. Il punto però è un altro – proseguono ancora Iacucci e Alecci -. Questa condivisibile posizione di Occhiuto rischia non solo di arrivare in colpevole ritardo quanto d’essere sostanzialmente ininfluente. E questo perché nel testo definitivo della legge sull’autonomia differenziata non è mai stato scritto che prima sarebbero stati finanziati i Lep e il fondo e poi l’approvazione della legge. Il ministro Calderoli se n’è guardato bene dal sottoscrivere a priori un patto del genere e ha solo fatto inserire che a legge approvata si sarebbe lavorato immediatamente alla individuazione del miglior fondo perequativo e dei Lep. Detta in altri termini, quando Occhiuto ha votato a favore dell’autonomia differenziata in conferenza delle Regioni peraltro senza mai darne conto preventivamente al consiglio regionale, di questo dovrebbe preoccuparsi il presidente Mancuso, ha portato a casa solo un “assegno postdatato” di Calderoli. Con tutto quello che ne consegue ora in termini di guai per la Calabria anche tenendo conto del profilo identitario di Calderoli e della Lega che tutto è fuorché animato da altruismo sociale ed economico. A noi del Pd che questo determinante problema avevamo segnalato con nettezza anzitempo nel consiglio regionale del 10 Marzo scorso – concludono Iacucci e Alecci – il presidente Occhiuto ci ha invitati a studiare le carte e a leggere bene le bozze prima di parlare. Bene, anzi male presidente Occhiuto. Le avevamo studiate così bene quelle carte che avevamo lanciato l’allarme nell’interesse esclusivo della Calabria e dei calabresi. Oggi invece, con tutta e triste evidenza, viene fuori che è proprio il presidente a non aver studiato. Né la prima, né la seconda bozza.Tuttavia non ci facciamo distrarre da provocazioni e polemiche: a questo punto è necessaria l’unità di tutte le forze politiche e sociali della Calabria per battersi contro una siffatta autonomia differenziata. Se il Presidente Occhiuto, ricredutosi, vorrà farsi portavoce degli interessi della nostra regione noi ci saremo e non ci tireremo indietro».

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