Il Consiglio comunale, presieduto da Giuseppe Mazzuca e riunitosi nel pomeriggio di oggi a Palazzo dei Bruzi, nella sala delle adunanze, ha approvato, con 22 voti a favore e due contrari (i consiglieri Bianca Rende e Francesco Luberto) il bilancio consolidato per l’esercizio 2020. In apertura di seduta erano presenti 24 consiglieri più il Sindaco Franz Caruso. Ad inizio dei lavori, ha chiesto la parola, per mozione d’ordine, il consigliere comunale Mimmo Frammartino che ha avanzato la proposta, recependo le sollecitazioni anche di alcuni movimenti e associazioni europeiste del territorio, di chiedere all’assemblea di dedicare una seduta aperta del civico consesso, il prossimo 9 maggio, in concomitanza con la Festa dell’Europa, proprio alle questioni europee, anche in considerazione del conflitto russo-ucraino “che – si spera – ha detto Frammartino – possa per quella data cessare”. Frammartino ha motivato la sua proposta, subito dopo depositata alla presidenza del Consiglio comunale per essere acquisita agli atti, con l’adesione del Sindaco Franz Caruso al Patto dei Sindaci per una Costituente Democratica Europea, promosso dal Consiglio italiano del Movimento Europeo. Il Presidente Mazzuca, nell’acquisire la proposta di Frammartino ha annunciato che sul punto si confronterà con il Sindaco Franz Caruso per valutare la possibilità di convocare il consiglio comunale aperto sull’Europa.
Si è poi passati alla trattazione del punto relativo all’approvazione del bilancio consolidato con la relazione dell’Assessore al bilancio Francesco Giordano. “Un adempimento – ha esordito Giordano – che avremmo dovuto evadere molto tempo fa, ma che abbiamo dovuto rinviare per attendere l’approvazione del rendiconto 2020. Il bilancio consolidato che oggi si va ad approvare ha lo scopo – ha aggiunto l’Assessore Giordano – di rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione finanziaria e patrimoniale e il risultato economico della complessiva attività svolta dall’Ente attraverso le proprie articolazioni organizzative, i suoi enti strumentali e le sue società controllate e partecipate. L’Ente Locale, infatti, funge da capofila e deve aggregare i numeri del proprio bilancio con quelli dei bilanci delle società controllate o partecipate. L’obiettivo è quello di avere una rappresentazione globale del patrimonio del Gruppo Amministrazione Pubblica (GAP) avendo comunque ben presente che ai sensi T.U.S.P. (art. 4, comma1) le Pubbliche Amministrazioni, ivi compresi i Comuni, non possono mantenere partecipazioni (né dirette, né indirette, anche minoritarie) in società aventi ad oggetto attività di produzione di beni e servizi non strettamente necessarie al perseguimento delle proprie finalità istituzionali. Sono fatte salve le partecipazioni in società che perseguono lo scopo di ottimizzare e valorizzare l’utilizzo di beni immobili facenti parte del patrimonio comunale, che, a tal fine, vengono affidati alla società per la realizzazione di investimenti secondo logiche e criteri di mercato (art. 4, c. 3, T.U.S.P.). Inoltre – ha spiegato ancora Francesco Giordano – obiettivo del bilancio consolidato è anche quello di attribuire all’Amministrazione capogruppo uno strumento per programmare e controllare con maggiore efficacia il proprio gruppo comprensivo di enti e società nonché ottenere una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie di un gruppo di enti e società che fa capo ad un’amministrazione pubblica, incluso il risultato economico, verificandone e monitorandone i livelli di efficienza e di utilità per la collettività amministrata. Le attività che portano alla definizione del bilancio consolidato – ha aggiunto, inoltre, l’Assessore Giordano nella sua relazione – seguono un processo che non si limita alla mera “aggregazione contabile” dei bilanci delle società con il bilancio dell’Ente capogruppo, ma comporta lo svolgimento di una serie di attività complesse:
– l’individuazione degli Enti e Società che entrano a far parte del “Gruppo amministrazione pubblica” (GAP) e la raccolta dei parametri e documenti;
– l’individuazione delle società che, secondo determinati criteri stabiliti dalla normativa, hanno le caratteristiche per entrare a far parte del “perimetro di consolidamento”;
– l’acquisizione dei bilanci e documenti da parte dell’Ente capogruppo e l’entità del perimetro di consolidamento;
– la riclassificazione dei bilanci delle Società del perimetro ad una medesima e uniforme rappresentazione dei bilanci;
– la contabilizzazione delle operazioni infra-gruppo e rettifiche;
– il consolidamento dei bilanci e la determinazione del Bilancio Consolidato: con applicazione del metodo integrale (se la società è controllata, ovvero interamente) applicazione del metodo integrale (se la società è controllata, ovvero interamente posseduta dall’Ente) e del metodo proporzionale (se lasocietà è partecipata, ovvero posseduta in quota percentuale dall’Ente);
la produzione dei flussi che l’Ente deve obbligatoriamente trasmettere al portale Ministeriale BDAP (Banca Dati Pubbliche Amministrazioni);
l’ laborazione del documento della nota integrativa al bilancio consolidato.
In quest’ottica – ha proseguito nella sua relazione dell’Assessore Giordano – si dà atto che, in virtù dei pareri resi dall’organo di revisione contabile, è emersa la necessità di apportare un correttivo contabile al consolidato che, nella versione già approvata in giunta, non contemplava, per mero errore materiale nella esposizione dei dati, alcune poste contabili della capogruppo per circa 50mila euro.
Pertanto, il bilancio consolidato che oggi si sottopone all’approvazione del Consiglio risulta aggiornato ed allineato alle indicazione di rettifica richieste dall’organo di revisione.
Il bilancio consolidato è riferito alla data di chiusura del 31 dicembre di ciascun esercizio ed è predisposto facendo riferimento all’area di consolidamento individuata dall’ente capogruppo
Il bilancio consolidato è approvato entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello di riferimento ed è composto dal conto economico consolidato e dallo stato patrimoniale consolidato ai quali sono allegati la relazione sulla gestione consolidata comprensiva della nota integrativa e le relazioni dell’organo di revisione.
Lo stato patrimoniale consolidato consente la conoscenza qualitativa e quantitativa delle attività, delle passività e del patrimonio netto della capogruppo e dei soggetti inclusi nel perimetro di consolidamento.
Il conto economico consolidato consente, invece, di verificare analiticamente come si è generato il risultato economico di periodo della capogruppo e dei soggetti inclusi nel perimetro di consolidamento. La nota integrativa, infine, fornisce informazioni esplicative e integrative di quelle contenute negli altri documenti citati.
Costituiscono componenti del “GAP” con Cosenza Comune capofila, nel caso di specie, gli enti strumentali controllati dall’Ente, come definiti dall’art. 11- ter, comma 1 del D. lgs 118/2011, ossia quei soggetti sui quali l’Ente esercita una rilevante o totalitaria attività di controllo che si manifesta ed esplica sostanzialmente attraverso il controllo sul capitale sociale e sui diritti di voto, con evidenti oneri in termini di copertura di eventuali disavanzi gestionali dei soggetti controllati.
Non sono comprese nel perimetro di consolidamento – ha detto ancora l’Assessore Giordano nel suo intervento – gli enti e le aziende per i quali sia stata avviata una procedura concorsuale, mentre sono compresi gli enti in liquidazione.
Dall’analisi effettuata, emerge che il Gruppo Amministrazione Pubblica del Comune di Cosenza si compone dei seguenti soggetti giuridici:
Amaco e Multiservizi (controllate), Cosenza acque spa, Comac srl e Magna Sila (partecipate), Asmc (partecipazione di controllo indiretta; il 4 aprile scorso è stata definitivamente avviata la procedura di fusione per incorporazione di ASMC in Amaco).
Nell’ambito di questo gruppo, il perimetro di consolidamento è sostanzialmente definito in base al criterio di rilevanza delle partecipazioni detenute.
Su tale base, nonché sulla base dei criteri esposti circa la presenza di procedure concorsuali, rientrano nel perimetro di consolidamento solo Amaco, con partecipazione diretta al 100% e Asmc, con partecipazione indiretta sempre al 100%.
Il bilancio consolidato deve includere soltanto le operazioni effettuate con i terzi estranei al gruppo. Il bilancio consolidato si basa, infatti – ha spiegato Francesco Giordano – sul principio che esso deve riflettere la situazione patrimoniale- finanziaria e le sue variazioni, incluso il risultato economico conseguito di un’unica entità economica composta da una pluralità di soggetti giuridici con una sorta di sterilizzazione in via compensativa delle partite contabili reciproche dei membri del Gap in modo che residuino esclusivamente le risultanze contabili della complessiva attività che il gruppo svolge verso terzi, misurandone in maniera oggettiva l’efficienza e l’efficacia.
Pertanto, in sede di consolidamento, devono essere eliminati le operazioni e i saldi reciproci, perché costituiscono semplicemente il trasferimento di risorse all’interno del gruppo.
La corretta procedura di eliminazione di tali poste presuppone l’equivalenza delle partite reciproche e l’accertamento delle eventuali differenze che vanno sterilizzate attraverso poste correttive e, successivamente, rettificate attraverso una concordata attività di conciliazione.
La redazione del bilancio consolidato richiede pertanto ulteriori interventi di rettifica dei bilanci dei componenti del gruppo, riguardanti i saldi, le operazioni, i proventi e gli oneri riguardanti operazioni effettuate all’interno del gruppo amministrazione pubblica e tali operazioni di rettifica risultano tutte correttamente apportate e registrate.
Il Bilancio consolidato si chiude con un risultato di € -1.254.034 a fronte di circa 52 mln dell’ultimo consolidato.
Con un patrimonio netto di € 187mln rispetto ai – € 16mln del 2019, con una riduzione delle passività, un aumento del valore dei crediti ed una riduzione dei fondi rischi.
La capogruppo non ha ripianato negli ultimi tre esercizi perdite attraverso conferimenti o altre operazioni finanziarie ed è in quest’ottica che si sta operando nei reciproci rapporti contabili con l’Amaco per sanarne la contabilità, eliminare i reciproci disallineamenti e generare le condizioni per ricapitalizzare l’azienda, qualora tali operazioni di risanamento dovessero generare perdite rilevanti.
Tutto allo scopo di tutelare l’asset strumentale e umano di Amaco, assicurarne una gestione in utile, mantenere i posti di lavoro e programmare una visione integrata della gestione del trasporto pubblico locale facendo in modo che lo stesso sia reso secondo criteri di mobilità sostenibile, con l’efficientamento dei costi e la gestione integrata degli assets da realizzare attraverso reti di impresa con altri operatori del TPL tra cui Ferrovie della Calabria.
Forte – ha concluso Giordano – è l’obiettivo di fare in modo che il TPL, nel cui ambito si espleta il GAP, sia reso in modo sempre più economico, ecologico e competitivo anche in rapporto agli standard qualitativi di contesti più moderni ed evoluti”.
Nel dibattito che si è aperto subito dopo la relazione dell’Assessore al bilancio è intervenuto il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giuseppe D’Ippolito che, nel definire esaustiva la relazione di Giordano, ha preannunciato il voto favorevole. “Le motivazioni ci convincono – ha detto D’Ippolito -. C’è, però, – ha aggiunto – una sfida che vogliamo lanciare e che riguarda le società dormienti. La sfida che ci attende nei prossimi due o tre anni è quella di liquidare le società e mettere la parola fine, garantendo però la salvaguardia dell’Amaco. Ci siamo confrontati in commissione e attendiamo gli sviluppi”.
L’intervento di D’Ippolito è stato seguito da quello della consigliera comunale Bianca Rende.
“Non ci meraviglia – ha esordito – che D’Ippolito annunci il voto favorevole al bilancio consolidato. D’altra parte – ha aggiunto Rende – è il bilancio che viene dalle loro gestioni. Personalmente ho sempre votato contro e mi regolerò allo stesso modo, tenuto conto che questo è il momento in cui si valuta la gestione dell’Amaco che reputo discutibile come le precedenti. Quello che si va ad approvare oggi – ha proseguito Rende – è un bilancio fatto di scelte gestionali verso le quali esprimiamo riserve. Oggi la situazione non è dissimile. C’è una mancanza di riconciliazione tra debito e credito rispetto al Comune. L’Assessore Giordano – ha proseguito Bianca Rende – dice che il bilancio è tecnicamente valido, ma politicamente non lo è. Noi prendiamo le distanze da questa gestione dell’Amaco. La proposta è di guardare da vicino la situazione dell’Amaco per capire meglio le scelte gestionali che vengono compiute, come quella di esternalizzare alcuni servizi come la portineria, il controllo dei biglietti, l’officina, mentre si lascia un certo numero di lavoratori a casa. Tutto questo sembra una totale contraddizione. I servizi sono stati ridotti ed il taglio degli stessi è stato prorogato. Se gli autisti sono in cassa integrazione – ha rimarcato Rende – non possono garantire il servizio. C’è poi un’obsolescenza dei mezzi che ha fatto precipitare il servizio di trasporto pubblico locale al di sotto del livello qualitativo medio. Occorre, invece, garantire il servizio ai cittadini. Non possiamo accettare supinamente che i lavoratori vengano mortificati. Si sta riparlando del progetto dell’Azienda unica con inclusione di Ferrovie della Clabria, ma l’auspicio è che diventi realmente l’azienda unica dell’area urbana. In una situazione del genere, cosa fare? – si chiede Bianca Rende. La proposta – lo ribadiamo – è affiancare la gestione e capire le soluzioni gestionali che mettano al riparo i dipendenti, prevedendo nel contempo una campagna abbonamenti ad un prezzo inferiore affinché tutti possano prendere i mezzi pubblici” Un’ultima domanda Bianca Rende l’ha rivolta all’Assessore Giordano per chiedere come si intenderà realizzare la ricapitalizzazione, cedendo ad Amaco degli immobili. Occorre – ha concluso Rende – fare chiarezza sulla responsabilità di chi ha utilizzato Amaco senza badare alla tutela dei lavoratori. Bisogna rendere più credibili le prospettive di risanamento.”
In sede di dichiarazioni di voto è poi intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia Francesco Spadafora che ha preannunciato voto favorevole. “Il nostro giudizio verso questo documento contabile – ha detto Spadafora – è favorevole, specie dopo aver votato sia il bilancio preventivo che consuntivo. E’ presente qui un gruppo che esercita la propria funzione con serietà, responsabilità e coerenza. Siamo qui a chiarire alla città – ha aggiunto Spadafora – che questo atteggiamento non deve essere interpretato come un inciucio con l’attuale compagine di governo. Il ruolo che compete alla minoranza è quello di verificare l’azione della maggioranza e noi lo svolgeremo fino in fondo”. Quindi Spadafora ha rimarcato anche la carenza di personale negli uffici che impedisce di garantire anche i servizi minimi essenziali. “Bisogna espletare i concorsi – ha detto – perché noi vogliamo migliorare le condizioni del Comune e la qualità della vita dei cittadini ai quali vanno offerti servizi efficienti. Non possiamo rinviare la riorganizzazione degli uffici per dare risposte ai concittadini che, quando si recano negli uffici, devono trovare disponibilità, competenza ed efficienza”.
Il Consiglio comunale ha poi approvato sia la permuta fra terreni di proprietà del Comune di Cosenza e terreni di proprietà dell’Istituto Suore Operaie dei Sacri Cuori che lo schema-accordo di collaborazione tra il Ministero della Cultura – Segretariato regionale per la Calabria, il Comune di Cosenza ed il Centro Internazionale di Studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani – Alain Segonds e Giovanni Aquilecchia.
Sulla permuta fra i terreni è intervenuto ancora l’Assessore al bilancio Giordano che ha brevemente illustrato la pratica mettendone in risalto l’utilità sia perché l’Istituto religioso riceverebbe dal Comune un reliquato nel quale si impegna a realizzare una casa di riposo per anziani di evidente interesse pubblico, sia perché i terreni trasferiti dalla permuta al Comune sono finalizzati a migliorare la viabilità cittadina. In sede di votazione la permuta è passata all’unanimità.
Qualche discussione si è, invece, avuta sullo schema-accordo di collaborazione tra il Ministero della Cultura – Segretariato regionale per la Calabria, il Comune di Cosenza ed il Centro Internazionale di Studi Telesiani, Bruniani e Campanelliani per la destinazione in comodato d’uso, a quest’ultimo, di Palazzo Caselli-Vaccaro.
Sul punto ha dapprima relazionato il Presidente della Commissione bilancio Gianfranco Tinto che ha ribadito l’orientamento favorevole della maggioranza, pur non essendo pregiudizialmente contrario a ridiscuterne, nonostante in commissione il punto fosse passato quasi all’unanimità con la sola astensione del consigliere Luberto. “Vista la portata dell’investimento – ha detto Tinto – si è chiesto che il comodato venisse concesso per almeno 50 anni perché si tende a valorizzare un bene che riguarda personalità e figure importantissime come Bernardino Telesio, Tommaso Campanella e Giordano Bruno. Il Comune ha tutto da guadagnare. Ben venga questa iniziativa”.
A supportare l’accordo anche l’intervento del capogruppo del PD Francesco Alimena. “L’accordo – ha detto Alimena – è il primo atto che come consiglio comunale supportiamo nell’ambito dei 20 interventi del CIS “Cosenza Centro Storico”. I lavori- ha ricordato ancora Alimena – iniziarono con la precedente Amministrazione e riguardarono la ristrutturazione di Palazzo Caselli-Vaccaro. Noi siamo i consiglieri che concedono questo immobile per il quale è stato previsto un finanziamento di 20 milioni di euro per l’acquisto e la digitalizzazione di un imponente patrimonio librario nel quale si colloca anche l’intera produzione di Bernardino Telesio sparsa per il mondo. Noi contribuiremo alla fondazione di una nuova biblioteca e di un importantissimo presidio culturale. La risposta alla guerra – come ha detto il Ministro Franceschini in una recentissima intervista – è cultura, cultura, cultura. Questo primo atto rappresenterà un segnale che Cosenza può dare al Ministero che ci osserva. Cosenza è, rispetto al Cis, la città con il profilo culturale più alto e avanzato del Sud”.
Subito dopo è intervenuto il consigliere Francesco Luberto per illustrare la ragione della sua astensione in commissione. “Preciso – ha detto – che il nostro gruppo consiliare è assolutamente favorevole e non può che accogliere favorevolmente queste iniziative che accrescono il profilo culturale della città, dando vita ad una biblioteca con queste caratteristiche. La nostra posizione è chiara. Ciò che non ci convince – ha aggiunto Luberto – è la metodologia con la quale è stato assegnato questo bene. Bisognava rispettare la procedura. In questo caso non vi è stato né nella prima fase, né oggi una manifestazione di interesse. Questo non convince in termini di trasparenza e pubblicità. Sarebbe stato giusto affidare la gestione dei propri beni allineandosi alle procedure da rispettare. Ecco perché l’astensione in commissione che ribadiamo anche in questa seduta”.
Le ragioni della maggioranza sono state prospettate inoltre dal successivo intervento del Presidente della commissione cultura Mimmo Frammartino. “Dopo un primo approccio in commissione durante il quale era affiorata qualche perplessità – ha detto Frammartino – ogni dubbio è stato dissipato anche grazie alla qualificata assistenza del segretario generale, Dott.ssa Milano. Si è convenuto che – ha aggiunto Frammartino – la modalità migliore fosse il comodato d’uso che consente al proprietario di intervenire se le modalità non sono rispettate. Avere un patrimonio librario di questa natura sarà certamente un faro per tutta la città e soprattutto per le giovani generazioni, accompagnandosi alla ristrutturazione di un edificio storico come Palazzo Caselli-Vaccaro. E’ un servizio utilissimo che si rende alla cultura cosentina”. Subito dopo, il consigliere D’Ippolito ha portato all’attenzione del segretario generale e del Consiglio la richiesta di inserire, nell’approvanda delibera di consiglio, un preciso riferimento sul settore ed ufficio competente a rendere effettiva la costituzione della Biblioteca. La pratica è poi passata con il voto favorevole di 21 consiglieri e due astensioni (quelle di Bianca Rende e Francesco Luberto).
Rinviata invece, su richiesta del consigliere Francesco Alimena, la trattazione dell’ordine del giorno “Voto dove vivo” e della mozione sullo “Ius Soli”. Essendo mozioni di carattere politico, Alimena, per una più compiuta discussione, ne ha proposto l’accorpamento con altri due ordini del giorno: quello proposto dal consigliere Frammartino sull’Europa e un altro, presentato dal Vice Presidente del Consiglio comunale, Roberto Sacco, sulle iniziative per ricordare il 107° anniversario del genocidio del popolo armeno.
Infine, il Consiglio comunale ha preso atto della relazione sui risultati del controllo successivo di regolarità amministrativa, eseguito dal Servizio di Controllo Interno sugli atti, adottati nel secondo semestre del 2021.