Incontro ad Aiello Calabro con il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi

Anna Franchino


“Le divisioni del centrodestra ci dicono che qui si può vincere e la candidatura di Pippo Callipo è innovativa, dà un’idea di apertura per un nuovo rinascimento della società calabrese, rappresenta il tentativo di risposta al cambiamento. E spero che il Partito Democratico si possa ritrovare insieme a sostenere questa candidatura”. È quanto ha affermato il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi che ieri ha visitato il borgo di Aiello Calabro insieme al consigliere regionale Carlo Guccione. Prima la visita al Comune accolto dal sindaco di Aiello Calabro e presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, dal vicesindaco Luca Lepore e dagli amministratori del territorio. Poi il dibattito sul Mezzogiorno al Teatro Comunale. “In questi anni si è formata l’idea che i piccoli centri contano poco. Cosa assolutamente errata: da qui bisogna riprendere a fare politica e combattere questa desertificazione. Infatti, non può passare il modello che i servizi devono esserci lì dove c’è il maggior numero di persone, altrimenti ritorniamo indietro nel tempo. C’è il tentativo con questa legge di Bilancio di spostare tutta una serie di investimenti per rilanciare il Sud, promuovere la crescita e creare impresa. Bisogna invertire la tendenza, rimettendo il Sud al centro di un grande dibattito politico nazionale. Senza una affermazione del Sud infatti l’Italia non ce la fa ad agganciarsi all’Europa”. È quanto ha detto il sottosegretario Giulio Calvisi nel corso del dibattito “Per un nuovo Mezzogiorno” al quale hanno partecipato il sindaco e presidente della Provincia Franco Iacucci, il consigliere regionale Carlo Guccione, il vicesindaco di Aiello Calabro Luca Lepore, il segretario Pd di Cleto Armando Bossio e il sindaco di Serra d’Aiello Antonio Cuglietta. “Se non si elimina il gap tra Nord e Sud – ha sottolineato Franco Iaucci – è miope chi pensa che ci può essere uno sviluppo di alcune regioni a scapito di altre. Ci sono tutte una serie di questioni da risolvere, in primis il tema delle infrastrutture, ci vuole un impegno forte del Governo per rendere giustizia al Mezzogiorno. E oggi questa attenzione è maggiore e i primi risultati si iniziano a vedere grazie a una serie di riforme e interventi. Qui, ad esempio, c’è una grande università, una prestigiosa classifica piazza l’Unical tra i 500 migliori atenei al mondo. Ma succede che investiamo, formiamo intelligenze e poi costringiamo i ragazzi ad andare via dalla Calabria”. “Non si può parlare di sviluppo del Mezzogiorno se ci troviamo ancora oggi a lottare contro dieci anni di commissariamento nel settore della sanità. Se non c’è una buona sanità – ha affermato Carlo Guccione – è normale che aumenti il fenomeno dello spopolamento. Il Decreto Calabria non ha fatto altro che aggravare la situazione. Non vogliamo più risorse, ne abbiamo fin troppe. Lo Stato ogni anno manda tre miliardi e mezzo per gestire la sanità in Calabria. Noi dobbiamo saper utilizzare queste risorse e rompere il meccanismo di intreccio tra malapolitica e ’ndrangheta. Chiedo al Governo di impegnarsi per fare in modo che la Calabria possa uscire dal commissariamento. Per intraprendere un percorso che vada nella direzione di risanare i conti e adeguare i Lea agli standard nazionali, ancora lontani da quota 160, si potrebbe affiancare la Calabria a una regione virtuosa, come ad esempio la Toscana o l’Emilia-Romagna”.

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