L’Italia del Meridione chiede un’azione corale e immediata per il rientro dei Calabresi in difficoltà.

Isabella Roccamo

“Che l’emergenza pandemia dopo quella sanitaria si sarebbe trasformata in altro era prevedibile e quella che veniva preannunciata come bomba economica e quindi sociale è già esplosa”.  Si legge in una  nota de L’Italia del Meridione. “Da più parti  -continua la nota – si alza il grido di aiuto per chi oggi è rimasto senza lavoro e chi ha difficoltà a pagare l’affitto e fare la spesa e c’è chi ha già ricevuto lo sfratto o si rivolge alle associazioni di volontariato per avere da mangiare. Tra questi molti dei nostri corregionali che hanno scelto di non far ritorno nei propri luoghi di residenza per evitare gli spostamenti soprattutto dalle zone rosse. Il lockdown è arrivato per tutta l’Italia e con esso la chiusura delle aziende e delle attività commerciali che hanno visto il licenziamento di molti ma hanno compromesso anche in generale il management di intere famiglia che si trovano nella difficoltà di mantenere i propri figli fuori sede. Molti ragazzi hanno consapevolmente scelto di rimanere nelle loro città universitarie, nella speranza che il tutto passasse in fretta. Ma così non è stato! Anche la Pasqua è passata con obbligo di dimora. La quarantena è diventa per molti insostenibile sia da un punto di vista economico sia psicologico, anche per le situazioni precarie e non certo dignitose in cui sono costretti a vivere. Ed ecco che si susseguono le richieste di aiuto che diventata una vera e propria questione di sopravvivenza. In molti hanno raccolto le loro grida e si susseguono le richieste d’intervento. L’Italia del Meridione aveva come tutti sostenuto l’importanza e l’esigenza di evitare spostamenti soprattutto in massa come quelli a cui abbiamo assistito. Abbiamo anche sostenuto che è stato un errore di fondo e grave aver diffuso tramite stampa la bozza del Decreto che difatti trasformava tutta l’Italia in zona rossa e che ha generato il panico che si è manifestato in un esodo senza sconsiderato e senza controllo. Il Sistema Sanitario calabrese è fortemente deficitario e sicuramente non pronto a sostenere i numeri dei contagi della Lombardia o di altre regioni del nord ma la situazione dai primi giorni ad oggi mostra molto più consapevolezza e conoscenza di questo nemico invisibile e i protocolli di prevenzione aiutano a contenere il contagio. Ecco perché condividiamo la petizione “Il diritto di tornare a casa”, del dirigente del Liceo Classico Bernardino Telesio di Cosenza Antonio Iacoianni, indirizzata alla Presidente della Regione Calabria Santelli e al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. E come Movimento ci rivolgiamo agli stessi sollecitando la richiesta da parte della nostra Regione ad un incontro con le parti interessante e i Presidenti delle regioni nel più breve tempo, per definire le modalità e le procedure da attuare nell’immediato oltre i protocolli di prevenzione già esistenti a cui tutti saranno tenuti al rispetto.La Regione Calabria non può e non deve rimanere sorda alle richieste di aiuto che arrivano tra l’altro da ogni dove. Diverse sono state anche le segnalazioni che abbiamo ricevuto come movimento anche da molti nostri corregionali all’estero, in molti hanno trovato supporto nelle diverse associazioni dei calabresi nel mondo ma oggi chiedono di poter rientrare.Non basta la sensibilizzazione, è arrivato il momento di un’azione corale e definitiva  -conclude la nota – che permetta ai figli di questa terra di raggiungere i propri luoghi di residenza.

©2023 TELEUROPA SRL – Tutti i diritti riservati

©2023 TELEUROPA SRL– Tutti i diritti riservati