Ultimi passaggi istituzionali prima dell’invio ufficiale all’Ue per il definitivo via libera. Il Recovery plan diventa realtà e ieri il presidente del Consiglio Mario Draghi ha presentato alla Camera dei deputati il documento a cui è affidata la ripartenza dell’Italia dall’emergenza pandemica. In tutto 248 miliardi, declinati su più assi di sviluppo: dal digitale, al divario di genere, all’ambiente e all’emancipazione del Sud.
Il Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno su 206 miliardi ripartibili secondo il criterio del territorio, per una quota dunque del 40 per cento. Trova spazio la Calabria, che incrocia per lo più una serie di investimenti infrastrutturali, a partire dall’Alta velocità ferroviaria da Salerno a Reggio Calabria. Un’alta velocità definita da Draghi “vera”, perché non si tratterà di un ammodernamento bensì della realizzazione – i primi lotti in realtà – di nuovi binari che consentiranno la percorrenza veloce con un investimento di 1,8 miliardi. Sono previsti, inoltre, una serie di interventi collaterali sulla rete ferroviaria regionale – nelle tratte Rosarno-San Ferdinando e Cosenza-Catanzaro – e per la riqualificazione delle stazioni. In particolare il piano include Villa San Giovanni, una nuova fermata a S. Maria di Settimo – Montalto Uffugo e ad alcune «stazioni di importanza strategica dal punto di vista trasportistico e/o turistico» che faranno parte del circuito “Easy&Smart”. Sono 30 in tutto e nell’elenco figurano anche Cosenza, Lamezia Terme e Reggio Calabria Lido.
Spazio inoltre al sistema idrico integrato, con uno stanziamento pari a 4,4 miliardi, che riguarderà anche molti Comuni calabresi. 53 milioni di euro vanno a Reggio Calabria per il Museo del Mediterraneo. Waterfront: L’obiettivo del progetto è la creazione di due edifici che, caratterizzando il profilo urbano della città, ne valorizzino il tessuto culturale e al contempo siano luogo di proliferazione per attività socio-culturali ed economiche. Tra gli investimenti, infine, più importanti destinati alla Calabria quelli sulla Zes di Gioia Tauro, 110 milioni da finalizzare in primis “ad efficaci collegamenti tra le aree industriali e la rete di trasporti che consentano ai distretti produttivi tempi e costi ridotti nella logistica”.