La proposta di legge sul rifinanziamento del prestito con lo Stato per ripianare il debito della sanità ha riacutizzato problemi di sempre. Tutti d’accordo, da maggioranza ed opposizione, sulla necessità e validità della proposta della Giunta per giungere alla rinegoziazione del mutuo contratto dalla Regione Calabria nel 2011. “Ma è la lezione di Neri che mi preoccupa – ha affermato il capogruppo Pd Domenico Bevacqua – perché occorre capire i risvolti di questa operazione che poteva essere fatta prima”. Carlo Guccione (Pd) dopo avere chiesto l’insediamento di una Commissione d’inchiesta, si è soffermato sull’attività dell’advisor Kpmg che avrebbe dovuto quantificare e certificare il debito, con un compenso ricevuto di circa 11 mln di euro, ma mai è riuscito a farlo e noi, oggi il debito non l’abbiamo ancora conosciuto”. Sostanzialmente sulla stessa linea i successivi interventi. “Servono risposte”, ha sostenuto Sinibaldo Esposito (Cdl), ma rispetto a Guccione ha osservato che basterebbero le Commissioni già attive in Consiglio, attivando magari una riunione congiunta della Commissione Sanità e Vigilanza per una azione con le necessarie audizioni e ribadendo la necessità di un’azione verso il Governo per la ridefinizione del Decreto Calabria. “Il deliberato della Giunta è da elogiare” ha dichiarato Giuseppe Graziano (Udc). Aggiungendo che “ogni indagine, si può fare con le Commissioni già operanti in Consiglio”, mentre Domenico Giannetta (FI) dicendosi d’accordo sulla proposta di convocare congiuntamente la Commissione di Vigilanza, di cui è presidente, con la Commissione Sanità, ha chiesto che sia il Commissario ad acta prefetto Guido Longo, ad occuparsi del problema, con la definizione dei debiti certi. Nel definire la proposta “una delle migliori pratiche avviate da quando si è insediata l’attuale Giunta regionale”, Filippo Mancuso (Lega – Salvini Premier) ha affermato che, “come dimostrano gli stessi numeri, il Commissariamento della sanità è stato un fallimento, e fatto ancor più grave, il debito è cresciuto enormemente a partire dal 2010. Raffaele Sainato (FdI) ha chiesto che ogni risparmio determinato dalla rinegoziazione degli interessi sia comunque vincolato alla sanità ed ha sollecitato anche un atto di indirizzo del Consiglio regionale per una documentazione certa riguardante i debiti. Filippo Pietropaolo (FdI) nel definire virtuosa l’azione del dirigente Filippo De Cello ha invitato tutti a fare “fronte comune, non solo – ha detto – per modificare il Decreto Calabria, ma anche per stabilire una data certa della fine del Commissariamento della sanità in Calabria, alla luce dei risultati conseguiti”. Un’attenzione sulle “ripetute statuizioni della Magistratura contabile” è venuta da Antonio De Caprio (FI). “Si parla di leale collaborazione tra Stato e Regioni – ha aggiunto – ma nei fatti questa è mancata del tutto”.
Regione: Consiglio, il dibattito in aula
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