Sanità, Mancuso: “azienda ‘Dulbecco’ sarà un polo di eccellenza”

"Dopo un'attesa ventennale avviato l'iter istitutivo"

Anna Franchino

“Ieri sera in Consiglio è stato avviato l’iter che condurrà, nei tempi indicati dalla legge regionale e dopo un’attesa ventennale, alla nascita dell’Azienda Ospedaliera – Universitaria che sarà intitolata a ‘Renato Dulbecco’, il premio Nobel per la medicina nato il 1914 a Catanzaro. L’obiettivo è costituire, con la partecipazione delle professionalità ospedaliere e universitarie, nel capoluogo di regione e al servizio della Calabria, un Polo sanitario-universitario d’eccellenza tra i più ragguardevoli del Mezzogiorno”. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso dopo l’approvazione della legge che (recependo i principi indicati nella sentenza della Corte costituzionale n. 50 del 2021) punta alla fusione per integrazione dell’Azienda Ospedaliera “Pugliese -Ciaccio” con il Policlinico Universitario “Mater Domini” e di cui Mancuso è stato proponente e relatore in Aula. “A questo importante esito legislativo – è detto in una nota del presidente dell’assemblea – si è giunti a seguito della convergenza politico-istituzionale tra il presidente della Giunta Roberto Occhiuto (commissario per la sanità), il presidente Mancuso e il rettore dell’Università “Magna Graecia” Giovambattista De Sarro. Nella relazione al provvedimento legislativo si specifica che ‘l’attuazione della fusione è affidata al protocollo di intesa che va sottoscritto, entro un anno dall’entrata in vigore della legge, tra il Commissario per la sanità calabrese e il Rettore dell’Università di Catanzaro'”. “Protocollo che – aggiunge il presidente Mancuso – dovrà tenere conto, in particolare nella fase di avvio delle attività, delle vocazioni assistenziali, di emergenza urgenza dell’Azienda Pugliese Ciaccio e di elezione, urgenza, didattica e ricerca della Mater Domini”. “Sulla sanità, a partire dall’approvazione dell’ ‘Azienda-zero’ proposta dal presidente Occhiuto e finalizzata a razionalizzare il sistema sanitario e a garantirne la governance – sostiene ancora il presidente del Consiglio regionale – abbiamo messo due punti legislativi fermi, per assicurare il diritto alla salute e nella prospettiva di un Consiglio regionale che avverte la responsabilità di dare, ai problemi di più stringente attualità come la sanità, le risposte che i calabresi attendono da troppo tempo”.

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