Appare inverosimile che dopo oltre quattro mesi non venga data la possibilità al col. Maurizio Bortoletti di iniziare la sua attività di sub-commissario alla sanità, pur essendo stato regolarmente nominato nella data del 18 novembre 2021! Ma, quel che risulta più grave è la mancanza di atti e giustificazioni che possano ritenersi credibili e adeguate. Inquietante poi il tentativo, miseramente fallito, di un parlamentare del PD, Daniele Manca, di inserire un emendamento, depositato in commissione Bilancio al Senato, per impedire a Bortoletti di poter svolgere tale attività con le sue prerogative di polizia giudiziaria. Provvedimento, stranamente valido ed efficace per la sola Calabria! Condotte incomprensibili che, però, hanno e stanno ritardando la presenza del colonello nella nostra regione e che, quindi, stanno materialmente impedendo che si inizi quel percorso di bonifica che tanto necessità alla Calabria, ove, per oltre 10 anni, i commissari nominati dal Governo non sono riusciti nemmeno a far redigere dei bilanci corretti in ben due ASP. Perché non si vuole che Bortoletti venga nella nostra regione? Perché si sta bloccando una nomina che, in altre occasioni, è divenuta operativa in 24 ore? A chi fa paura il colonello? Domande che finora non hanno ottenuto alcuna risposta, ma che meritano, certamente, un chiarimento. Sicuramente, le lobby affaristiche-‘ndranghetiste non gradiscono la presenza del sub-commissario, nominato per risanare il sistema economico-contabile della sanità in Calabria, che tante risorse ha sprecato senza dare alcun risultato positivo ed obbligando migliaia di cittadini ad arricchire le altre regioni, con uno spreco di oltre 350 milioni circa di euro. Una situazione del genere, se siamo ancora in uno Stato democratico e legale, merita una adeguata attenzione da parte del Parlamento che, se non è colluso con tale sistema, deve immediatamente nominare una commissione di inchiesta per verificare chi e perché non vuole Bortoletti in Calabria. Si tratta di un fatto così grave per il quale è stata già interessata la magistratura contabile e penale, ma che la politica non può, come sempre, lasciare tale spazio ai giudici, omettendo di assumere quelle iniziative che gli appartengono.