“Quello che sta accadendo nel nostro Comune, con la proroga della Commissione d’accesso, iniziativa che di fatto sta smontando progressivamente la stessa agibilità e motivazione quotidiana nell’azione di governo e dei suoi rappresentanti istituzionali, si sta dimostrando di una gravità inaudita”. Lo afferma, in una nota, il sindaco di Tropea, Giovanni Macrì, in relazione all’accesso in corso nell’ente per accertare presunti condizionamenti da parte della criminalità organizzata. “Siamo di fronte – aggiunge – ad una vera propria vergogna che, dopo decenni di fallimenti documentati da Nord a Sud, conferma la pericolosità e dannosità di quella che, proprio per le sue declinazioni locali incontrollate, resta a tutti gli effetti una legge in bianco. Quella sull’accesso e sullo scioglimento dei Comuni per presunte infiltrazioni mafiose è una norma imperfetta che delega interferenze e delegittimazioni nella e della sovranità democratica ad autorità che, di fatto, non rispondono di nessuno degli effetti negativi e perversi scaricati solo sulle comunità locali e per gli anni a venire. Un vulnus costituzionale gigante da portare davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo e sul quale soprattutto i parlamentari di questo territorio dovrebbero riflettere e agire. A distanza di 15 giorni da quella che è stata soltanto un’indiscrezione giornalistica, soltanto ieri il Comune di Tropea è stato formalmente informato del provvedimento dello scorso 10 gennaio che prevede la proroga della commissione d’accesso fino al prossimo 16 aprile, ovvero tre giorni prima dell’avvio della convocazione ufficiale dei comizi elettorali per le consultazioni amministrative del 9 giugno. Qual è il senso di tutto ciò? Ci si rende conto della gravità di sospendere di fatto l’attività di un qualsiasi ente a scadenza di mandato fino all’avvio della campagna elettorale? I parlamentari di questo territorio hanno qualcosa da chiedere e far chiarire in merito al Ministro dell’Interno ed al Governo? Ci si rende conto del danno gravissimo che, oltre che a Tropea, si sta arrecando a tutta la Calabria? Ed è forse, questa, la normalità democratica ed in uno Stato di diritto? È, questo, l’approccio ed il metodo che si intende reiterare nei confronti dei sindaci di questo Paese?” Il sindaco Macrì, nella nota, sottolinea inoltre la “propria amarezza ed il proprio sconforto per questo assurdo e insostenibile clima inquisitorio e soprattutto di stallo ed indifferenza a tutti i livelli” ed aggiunge, “in attesa di leggere con attenzione la relazione della commissione d’accesso”, che “questo ritardo e questa proroga non fanno altro che aggravare e reiterare disagi sull’azione amministrativa e su qualsiasi attività di programmazione, oltre che sul libero convincimento dei cittadini chiamati a breve ad esercitare la sovranità attraverso il voto”.
Sindaco Tropea: “stallo vergognoso su accesso antimafia”
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