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“Il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, finisce ancora una volta nel mirino della ’ndrangheta. O meglio, le cosche non hanno mai abbassato la guardia, e i magistrati lo sanno bene, ma quando alzano il tiro vuol dire che sono in difficoltà. – Lo fa sapere in una nota Franco Iacucci Vicepresidente Consiglio regionale – Negli ambienti mafiosi percepiscono l’azione del suo lavoro e quello della sua squadra, sanno quanto le sue parole pesano e quanto è alto il gradimento dell’opinione pubblica. La notizia di un altro possibile attentato nei confronti di Gratteri desta non poca preoccupazione. A lui, alla sua famiglia e agli uomini della scorta va la più sentita solidarietà e il pieno appoggio. La ’ndrangheta vuole alzare il livello della tensione e tutti noi dobbiamo dimostrare di essere uniti anche perché non basta il solo lavoro della magistratura a sconfiggere questo cancro. Un cancro che occupa tutti quegli spazi che lo Stato lascia vuoti. Il silenzio è l’alleato migliore di tutti i criminali e lo sanno bene i familiari di Maria Chindamo, l’imprenditrice scomparsa nel nulla il 6 maggio 2016. Sono trascorsi sei anni e ieri in tanti si sono stretti attorno alla famiglia, a Limbadi, per chiedere verità e giustizia. Maria rappresenta l’emblema di una donna che non si è lasciata intimidire, insieme bisogna lottare contro chi con la violenza, la forza dell’intimidazione o in modo invisibile controlla il territorio e la società civile”.