Urbanistica a Rende (M5S Rende, Rifondazione Comunista e Segreteria regionale di Avs): basta scempi

Anna Franchino

Nel pieno del dibattito politico che vede contrapporsi Fed Riformista e Progetto Comune sulle responsabilità urbanistiche del passato, il Movimento 5 Stelle di Rende, insieme a Rifondazione Comunista e alla segreteria regionale di Avs, intendono chiarire la propria posizione a sostegno della candidata sindaca Rossella Gallo.    “La nostra città ha bisogno di guardare avanti, con una visione urbanistica radicalmente diversa. Non possiamo più scegliere tra chi ha costruito nei greti dei torrenti e chi ha occupato ogni singolo fazzoletto di terreno per soddisfare le richieste dei costruttori. È arrivato il momento di mettere al centro il consumo di suolo zero e una pianificazione realmente partecipata”.    È proprio la storia urbanistica della città a dimostrare quanto siano urgenti nuove scelte: “Il Piano Regolatore approvato nei primi anni ’70, dopo un ampio dibattito in Consiglio comunale tra il 1970 e il 1975, ha previsto uno sviluppo intenso nelle aree vallive di Quattromiglia, Commenda e Roges, con cubature così importanti da saturare in un ventennio quasi tutte le aree disponibili. Successivamente, tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, il Piano Particolareggiato dell’Area Universitaria ha cementificato rapidamente le colline di Arcavacata, senza prevedere una nuova infrastrutturazione viaria adeguata, contribuendo così all’insostenibilità della mobilità odierna. Nei primi anni 2000, poi, il nuovo PRG tentò di introdurre la perequazione urbanistica, ma lo fece al contrario: una ‘perequazione al rovescio’ che, anche nei singoli comparti, ha finito per favorire i soliti amici a danno della collettività”.    Contro questa storia di scelte opache e poco lungimiranti, la coalizione progressista propone una rottura netta: “Il nuovo PSC, oggi fermo a causa di un iter poco trasparente, deve essere ripensato con il coinvolgimento diretto dei cittadini. La pianificazione urbanistica non può essere appannaggio di pochi addetti ai lavori o ambiti ristretti. Deve diventare un processo condiviso, partecipato, trasparente”.    Infine, un messaggio chiaro: “Rende è una città universitaria, in crescita, con vocazione europea, pronta ad accogliere il nuovo Policlinico universitario. Dobbiamo alzare il livello della progettazione, guardare lontano e restituire dignità al territorio. Basta favori, basta speculazioni: serve una nuova stagione urbanistica che metta al centro le persone, l’ambiente e il futuro”.

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