In vista della Giornata mondiale contro la violenza alle donne, che si celebra il 25 novembre, il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, in una dichiarazione, sostiene che “alle ricorrenze, pure importanti, devono seguire anche i fatti. Perché l’esplosione di violenza contro le donne, specie quella inflitta nelle mura di casa, che ogni ora e ogni giorno scuote le coscienze, ci dice che non si sta facendo tutto il possibile”. Il presidente Mancuso auspica che “contro questo fenomeno aberrante, sia per diffusione che per la drammaticità degli eventi, le Istituzioni, ad ogni livello, agiscano con responsabilità, rigore e tempestività. Prevenire le violenze, senza più frapporre indugi burocratici, distrazioni da parte di chi ha il dovere di intervenire o sviste colpevoli, e non lasciare sole le donne che chiedono aiuto, in una fase economica che rende le donne più vulnerabili e che segnala un intollerabile aumento di casi di donne uccise da mariti, ex mariti, conviventi o ex conviventi ( più del 20 per cento, secondo l’0nu, dall’insorgere della pandemia), è diventata un’emergenza democratica, di vita e di civiltà. E’ un segnale apprezzabile che il Governo, per accompagnare le donne vittime di violenza al recupero della loro libertà di scelta e di movimento favorendone l’indipendenza economica, destini ulteriori e specifiche risorse, ma ciò che è altrettanto necessario è che le iniziative e gli strumenti a disposizione diventino strutturali, a partire dal sostegno alle associazioni ed ai Centri antiviolenza presenti sul territorio, e soprattutto incidano efficacemente sul fenomeno”. Mancuso, infine, torna sull’idea, annunciata nel suo intervento d’insediamento alla presidenza del Consiglio il 15 novembre scorso, “di riprendere e fare funzionare l’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, istituito con legge, perché si occupi della programmazione di azioni di sensibilizzazione e di diffusione della cultura del rispetto reciproco tra i sessi, dando spazio all’attivo coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e alla formazione degli attori istituzionali e sociali impegnati a vario titolo nel contrasto e nella prevenzione della violenza di genere”.
Violenza donne, Mancuso: “oltre a ricorrenze occorrono fatti”
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