Speranza: Il centro di Neurogenetica non chiuderà

Isabella Roccamo

Il centro di Neurogenetica di Lamezia Terme non chiuderà. Le rassicurazioni arrivano dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che d’intesa con il Commissario ad acta della Sanità calabrese, Saverio Cotticelli, e con il Commissario straordinario di Catanzaro Giuseppe Zuccatelli, ha definito un percorso che consentirà al Centro di proseguire e consolidare le attività di ricerca nel delicato settore della neurogenetica. La paventata chiusura del centro per carenza di fondi aveva suscitato sconcerto e perplessità. Anche i familiari dei pazienti affetti da Alzheimer erano scesi in campo per difendere le cure e la ricerca , unica fonte di speranza. Mogli, mariti e figi di persone affette da demenza che hanno nel centro un punto di riferimento importante. Ebbene: adesso c’è la buona notizia. Ma cosa prevede il percorso studiato dal Ministero per garantire la prosecuzione delle attività? “Il centro- – si legge in una nota – sarà immediatamente collegato alla Azienda Ospedaliera-Universitaria Mater Domini di Catanzaro, che ne assumerà temporaneamente e funzionalmente la gestione, nell’attesa del perfezionamento dell’accordo, al quale da settimane si sta lavorando, con l’ INRCA- azienda sanitaria pubblica con sede anche a Cosenza che opera nell’ambito geriatrico. Una soluzione che consentirà, da un lato, di riconoscere pienamente il ruolo sovra-regionale del centro nell’ambito non solo della assistenza ma anche delle attività di ricerca, dall’altro, di superare lo stallo causato dalla difficoltà di finanziare annualmente le attività del Centro con il Fondo Sanitario della Calabria, Regione ancora in Piano di rientro”. Il Centro, quindi, rientrerà nell’alveo delle istituzioni sanitarie che, oltre a svolgere attività assistenziale, sono anche orientate alla ricerca. “È intenzione del Governo, sottolinea il ministro Speranza – fornire un concreto contributo per salvaguardare il patrimonio di conoscenze ed il lavoro appassionato di questa comunità scientifica, i cui risultati hanno avuto una eco internazionale facendo fare significativi passi in avanti nella conoscenza e cura dell’Alzheimer”.

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