L’estate del calcio non finisce mai, specie per gli appassionati che tengono alle sorti della squadra rossoblù, chiamati prima a trepidare per la grande finale europea vinta dagli azzurri e adesso per sapere se nel Palazzo del Calcio funzionano le regole o il potere. Spieghiamo meglio, la partita che si giocherà nei prossimi 2/3 giorni è tra il Chievo, squadra veneta che per anni ha gravitato nel calcio che conta, ma che allo stato ha una situazione economica definita dai più, preoccupante, se è vero come è vero che il massimo organo di controllo , e vale a dire la Covisoc, ha espresso parere negativo per l’iscrizione al prossimo campionato cadetto. Dall’altro il Cosenza, che al netto dei tanti problemi nel rapporto tifosi-società, ha conti in regola e tutte le caratteristiche richieste per la riammissione in serie B. Si tratta di uno scontro impari, perchè da una parte c’è la società del presidente Campedelli che magari farà valere i suoi rapporti di “conoscenze” nel mondo del calcio, dall’altra chiamiamola la “Cenerentola” nel sistema calcistico nazionale, senza appoggi e sponsorizzazioni di peso. E’ tutta qui la partita, se fossimo in una situazione di gestione limpida della diatriba, emergerebbe il diritto, ma questo non sempre nel calcio ha trionfato. Giova ricordare per esempio la famosa vicenda della Fiorentina, iscritta al campionato a discapito del Cosenza e tante piccole anomalie delle quali purtroppo è rimasta sempre vittima la squadra calabrese. Non ci resta che attendere per sapere come andrà a finire. Certo, i precedenti non sono entusiasmanti, ma il calcio pulito esiste e i tifosi del Cosenza si appellano a questo. Troveranno puntuale riscontro oppure no? Il dilemma accompagnerà loro fino a giovedì prossimo, giorno in cui il Consiglio Federale è chiamato a decidere. Gli altri gradi di giudizio, qualora dovessero essere evocati, verranno dopo…
Calcio: Davide (Cosenza) contro Golia (Chievo)
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