Tre colpi di testa per decidere la gara d’andata tra Palermo e Cosenza. Tre acuti negli ultimi 20 minuti dopo che la partita era scivolata via con pochi sussulti e con i lupi che stavano facendo un figurone in un Barbera quasi deserto, per il disinteresse dei tifosi rosanero, in quella fase della stagione, e soprattutto per il maltempo. Alla frustata di Salvi, rispose immediatamente Allan Baclet e il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, invece il Cosenza all’epoca soffriva maledettamente gli ultimi minuti e pagò dazio al 90′ sull’incursione di Nestorovski conclusa con il tocco sulla linea di Puscas. Altri tempi e altro scenario, al Marulla sabato pomeriggio di tifosi ce ne saranno più di diecimila e il Cosenza proverà a conquistare punti salvezza al cospetto di una squadra che vede la Serie A a portata di mano. Con il rientro a pieno regime di Luca Palmiero e dopo aver valutato le condizioni di Carlos Embalo rientrato dalla Guinea Bissau il tecnico Braglia potrà scegliere il sistema di gioco più adatto alla partita. A Stellone invece, nonostante le assenze di Chochev (stagione finita) e Faletti, non mancano le alternative soprattutto in avanti ma con l’incognita delle condizioni dei nazionali: Nestorovski e Puscas in particolare utilizzati a pieno regime.
Si gioca solo per la salvezza Carpi Crotone, sfida che potrebbe affondare, forse definitivamente, la squadra di Castori distante cinque punti dai pitagorici e quindi dalla zona play out. All’andata sulla panchina dei calabresi sedeva Massimo Oddo e quella con gli emiliani fu una delle gare più sfortunate. Al gol di Molina rispose Concas nell’unica sortita offensiva ospite e dopo che Simy e Spinelli fallirono occasioni clamorose anche per la prontezza di riflessi dell’estremo difensore Colombi. Benali è rientrato dalla Nazionale, Vaisanen sta per farlo Stroppa, che non potrà contare ancora su Nalini, valuterà le loro condizioni.
Cosenza e Crotone, si riparte
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