Non è arrivata l’ultima gioia dell’anno per il Cosenza, un risultato positivo avrebbe chiuso in bellezza il mese di dicembre e un trittico di gare ravvicinate che ha portato 6 punti sui nove disponibili. I Lupi si sono fermati a pochi secondi dal traguardo in una gara da tripla che ha offerto tanta tensione e poche emozioni. Al Menti l’undici del tecnico Braglia, con due variazioni sul tema rispetto alla gara vinta con l’Empoli, non è riuscito ad andare fino in fondo, eppure l’impressione avuta, da quanto si è visto sul sintetico dell’impianto di Castellammare, è che i lupi abbiano qualcosa in più delle vespe, un potenziale che però è rimasto parzialmente inespresso nei 90 minuti. Certo la terza gara in pochi giorni avrà tolto un po’ di brillantezza a Riviere e compagni, ma probabilmente è mancata quella determinazione che avrebbe potuto far sfruttare al meglio alcune ripartenze rimaste delle inutili incompiute.
Dei primi 45 minuti non resta altro che il calcio di punizione di Forte diretto all’angolino smanacciato dal reattivissimo Perina e due scorribande dei rossoblù che con Baez e D’Orazio hanno cercato senza successo di servire palle giocabili a Riviere controllato a vista dai centrali gialloblù. Nella ripresa il Cosenza ha prima accelerato mettendo in seria difficoltà la difesa di casa, alle prese con traversoni insidiosi anche in questo caso non capitalizzati, per poi pian piano abbassare il baricentro permettendo alla Juve Stabia di attaccare con maggiore continuità pur non creando grattacapi a Perina nonostante la presenza in campo di tre punte pesanti schierate da Caserta per tentare di vincere la gara. Fino al 90esimo e al corner ingenuamente concesso dal Cosenza che ha permesso a Cissè di stoppare, forse con un braccio, e concludere a rete scagliando il pallone sul braccio di Capela. Rigore contestato ma trasformato da Forte per il gol del vantaggio.
Nei minuti finali l’assedio disperato dei lupi e le occasioni per il pari sfumate a pochi centimetri dalla porta.
Cosenza, finale senza botto
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