Le dichiarazioni del Procuratore di Gennaro Tutino tale Mario Giuffredi, per il quale “il ciclo del calciatore a Cosenza è finito” e che “il presidente Guarascio si è comportato in maniera scorretta”, descrivono perfettamente il clima che si respira intorno a questa vicenda. E’ chiaro, il problema è di natura economica e che, evidentemente, l’uomo al quale il calciatore ha affidato la sua immagine, aveva già “preconfezionato” il percorso. L’irruzione a gamba tesa (assolutamente legittima) del patron del Cosenza, ha scombinato i piani, mandando su tutte le furie lo stratega di turno. Ora, che passi lo “sfogo” del signor Giuffredi, ma a questo punto ci si attende la presa di posizione del diretto interessato, vale a dire: condivide le parole del suo procuratore? O prende le distanze, rinnegandole? Se non dovesse pervenire nessun segnale, beh, il rapporto con gli sportivi e la città di Cosenza risulterà compromesso. E’ vero che la riconoscenza è un istituto che in pochi praticano, ma un calciatore osannato, idealizzato, assunto a simbolo di una città tutta, e al quale è stato addirittura consegnato il Sigillo d’oro della città, non può far finta di nulla….
Giuffredi attacca, ma Tutino dov’è?
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