Il Rende Calcio pretende rispetto, la dura presa di posizione del direttore generale Ciardullo

Anna Franchino


Il Rende Calcio fa sapere attraverso un comunicato che alla luce di quanto successo nelle prime due giornate di campionato ha deciso di prendere una posizione forte per tutelare il lavoro e i sacrifici sostenuti da una società virtuosa e seria che da anni porta avanti messaggi sportivi e sociali legati al calcio. Il direttore generale Giovanni Ciardullo vuole mettere un punto esponendo in maniera chiara la posizione della società. «A Caserta ci mancano due rigori. Con il Bisceglie alla prima di campionato un altro. Così non va bene affatto. In particolare quello non concesso a Vivacqua nel secondo tempo è letteralmente un’indecenza sportiva. Siamo rammaricati tanto, e indignati molto di più. Di fronte a certe ingiustizie è facile perdere la testa: per questo, in primis, faccio i complimenti ai ragazzi e allo staff per come hanno saputo controllare la loro sacrosanta rabbia. Non era facile. Non un gesto scomposto, nessuna rimostranza plateale, non un’ammonizione per proteste. Non era facile, ripeto. Anche perché la decisione di questa domenica, fa il paio con quella altrettanto clamorosa di domenica scorsa con il Bisceglie (altro rigore solare ignorato). Non è nostro costume gridare al complotto e mai lo faremo, perché non c’è nessun complotto. Non ci appelleremo al “meritiamo rispetto” al quale puntualmente si fa ricorso in questi casi, perché gli errori arbitrali sono errori arbitrali e non mancanze di rispetto. Non daremo mai spazio al vittimismo, perché abbiamo ben altra idea di calcio. Tuttavia due cose vogliamo dirle. In modo chiaro e prendendo una posizione netta. A scanso di equivoci sottolineiamo che non è in discussione la buona fede degli arbitri: per noi è un postulato, chiarissimo (almeno quanto il rigore non dato) e imprescindibile come il rispetto che portiamo alla categoria arbitrale. Ciò premesso, se il signor Arace di Lugo di Romagna non vede quel rigore o ha problemi di vista, e quindi non può fare l’arbitro, o non ha le qualità per arbitrare nel professionismo, e quindi non deve stare nel professionismo. L’azione incriminata non lascia dubbio alcuno, non è di quelle discutibili. Non ha nulla di opinabile. Ripeto: nulla. Il fallo lo hanno riconosciuto i calciatori della Casertana in campo come in maniera unanime hanno fatto in tribuna i tifosi di casa. Di certo l’assistente Lucia Abbruzzese non ha aiutato il direttore di gara, forse le sue responsabilità sono anche maggiori, considerato che era molto più vicina all’azione. Per lei valgono le stesse considerazioni: o ha problemi di vista o non ha le qualità per il professionismo. Avremmo voluto fortemente giocarci gli ultimi 25 minuti sul risultato di parità. Era la cosa più giusta. Magari avremmo anche perso, perché la Casertana è squadra forte. O forse non avremmo perso. Di certo dopo pochi minuti dall’episodio incriminato ci siamo trovati sotto di due gol. Peccato davvero per come è andata: i ragazzi non meritavano tanta inadeguatezza arbitrale (e per giunta per due domeniche di fila!). Non ci resta che trarre una conclusione da queste due prime gare. Siamo stati tanto sfortunati nell’essere diretti da arbitri inadeguati, tra i tanti bravissimi (la maggior parte) che la classe arbitrale per fortuna annovera. Siamo tuttavia sicuri che la sorte girerà a nostro favore, l’auspicio per ora è che ci tenga lontanissimi dai signori Arace di Lugo di Romagna e Lucia Abbruzzese di Foggia».

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