Riscatto per Catanzaro e Reggina, pari per Vibonese e Rende

Gianluca Pasqua

Dopo tre ko di fila torna a ruggire il Catanzaro di Gaetano Auteri che rifila tre reti alla Sicula Leonzio, proiettandosi a quota 54 punti, giornata più che positiva in termini di classifica considerando la sconfitta del Catania sul campo della Reggina. Partita che si accende dopo pochissimi secondi, è Marano ad avere nel destro l’occasione per sbloccare il risultato, ma il suo tiro è alto sopra la traversa. Catanzaro che stenta ad entrare in partita, passano diversi minuti prima di un tiro verso la porta di Pane: è Fishnaller a calciare, ma la conclusione è larga. Partita che vive su ritmi abbastanza altalenanti, a metà primo tempo sono però i padroni di casa ad aver un’occasione colossale: Iuliano – all’altezza del dischetto – calcia a botta sicura ma la palla si infrange incredibilmente sulla traversa, si avventa sul pallone Casoli ma Pane compie un miracolo. Nei minuti finali di tempo Squillace impegna Furlan in una parata molto complicata, sul conseguente tiro di Miracoli c’è il presunto tocco di mano di Riggio, ma l’arbitro non sanziona. Partita che naturalmente cambia nei primi minuti della ripresa, con l’episodio dell’espulsione di Aquilanti per chiara occasione da gol: spallata plateale a Bianchimano lanciato a rete. L’arbitro concede punizione dal limite e non rigore, episodio che stravolge l’esito della partita. Pochi minuti dopo arriva il vantaggio con il colpo di testa di Signorini, lasciato solo e bravo a staccare con il tempo giusto: 1-0 Catanzaro. Inevitabilmente la Leonzio esce dalla partita, con i padroni di casa che in contropiede hanno davvero tantissimo spazio e trovano il 2-0 con D’Ursi, su assist perfetto di Fishnaller. Lo stesso numero 21 trova anche la rete del 3-0, notte fonda per i bianconeri.

Scoppiettante 2-2 tra Viterbese e Vibonese, che si dividono la posta al termine di un match vivace e grintoso.
Prima frazione di gioco equilibrata, ma sono gli ospiti ad andare nettamente due volte vicini al gol. Obodo, sugli sviluppi di un corner, colpisce il palo, successivamente Allegretti con un bel destro a incrociare manda fuori di un soffio. La Viterbese ha provato a rendersi pericolosa, ma non sono arrivate chance nitide, agli uomini di Calabro è infatti sempre mancato l’ultimo passaggio e la difesa della Vibonese ha fatto buona guardia.
Secondo tempo sicuramente più ricco di emozioni. I laziali sbloccano subito il punteggio col colpo di testa di Polidori ma la Vibonese, dopo un po’ di spaesamento, reagisce e trova il pari con Scaccabarozzi che con un astuto calcio di punizione beffa Valentini. I padroni di casa sembrano accusare il colpo ma Bismark sfrutta un’ingenuità di Malberti e riporta avanti la squadra di casa. Non è finita però. Scaccabarozzi, trova un tocco di mano in barriera su un altro calcio piazzato, è rigore. Sul dischetto si presenta capitan Obodo che non sbaglia. Finale piuttosto nervoso, nel quale però c’è tempo per un’altra occasione per la Vibonese, ma Valentini è attento e si rifugia in corner sul colpo di testa di Taurino.

La Reggina travolge il Catania per 3-0 e rilancia le proprie ambzioni di playoff. Gara senza storia, dominata dai calabresi sotto ogni punto di vista; etnei mai in partita, apparsi i lontani parenti di ciò che si è visto solo una settimana fa contro la Juve Stabia e che abbandonano ogni ambizione di promozione diretta.
Come detto, copione della sfida che vede la Reggina giocare ed il Catania rimanere a guardare. Subito Bellomo e Doumbia sfiorano il vantaggio, prima che al 13′ ci pensi Strambelli con un bel destro dall’interno dell’area a battere Pisseri. La formazione di Novellino non si vede mai, se non con un tentativo di Bucolo respinto da Confente, ed anzi rischia di incassare il raddoppio con lo stesso Strambelli su cui è bravo Pisseri.
Rete del 2-0 che comunque arriva ad inizio ripresa: fallo ingenuo di Silvestri su Doumbia, per l’arbitro è rigore. Bellomo dal dischetto è chirurgico. Passa qualche minuto e Strambelli firma la sua doppietta con un mancino a giro dal vertice destro dell’area di pregevole fattura. Non c’è più gara: il Catania innervosito perde anche Curiale per un’espulsione diretta, la Reggina si gode la propria rinascita.Un boccone amaro difficile da mandare giù.

Il Rende segna tre gol, sbaglia un rigore e alla fine si fa rimontare dalla Cavese che acciuffa il 3-3 in maniera rocambolesca e sicuramente inaspettata. Modesto vara un modulo leggermente inedito con Franco davanti la difesa e tre centrocampisti (Viteritti, Awua e Rossini) a supporto del tridente offensivo con Actis Goretta che parte dall’inizio. Modica non stravolge la Cavese e nel collaudato 4-3-3 affida le chiavi dell’attacco a Sainz-Maza, Magrassi e Fella. E’ la formazione di Modesto, come suo costume, a dettare i tempi del gioco creando da subito non pochi problemi alla difesa della Cavese che fatica a trovare contromisure tattiche. Ci provano in rapida successione Negro, due volte, e Rossini ma De brasi fa buona guardia. Poi nel giro di 180 secondi il Rende assesta un pesante uno-due: prima Awua si accentra dal vertice mancino e di destro fulmina De Brasi sul primo palo, poi Negro finalizza nel migliore dei modi un’accelerazione di Viteritti. Il Rende è praticamente padrone del campo e al minuto 21 con una combinazione Awua-Actis Goretta sfiora la terza rete ma in questo caso De Brasi ci mette una pezza. Nulla può a cavallo del minuto 27 quando Negro firma la personale doppietta dopo essere andato via sul filo del fuorigioco, saltato un avversario e di destro incrociato il pallone sul secondo palo. Il triplo vantaggio fa abbassare per un attimo la guardia al Rende che molla per un attimo la presa e da un’incomprensione difensiva nasce il gol di Fella che accorcia le distanze. Il pericolo e le urla di Modesto fanno alzare nuovamente l’asticella dell’attenzione e nel giro di tre minuti prima Negro al volo non centra lo specchio della porta, poi Rossini sugli sviluppi di un angolo di testa schiaccia a fil di palo. La ripresa parte con una Cavese che si butta a testa bassa in avanti alla ricerca del gol. Il forcing dei campani produce due angoli ed un calcio di punizione ma nessun reale pericolo. Modesto avverte che la squadra si sta abbassando un po’ troppo e decide di inserire forze fresche: dentro Vivacqua e Giannotti. La Cavese si affida al fraseggio per cercare lo spiraglio giusto ma il Rende chiude bene le linee di passaggio e agli uomini di Modica non resta che la soluzione dalla distanza. Il Rende al minuto 18 ha la grande occasione per chiudere il match: De Brasi atterra in area Vivacqua, l’arbitro indica concede il penalty. Sul dischetto va Actis Goretta: botta centrale che De Brasi con l’aiuto della traversa devia in angolo. L’ingresso di Bonetto al posto di un esausto Actis Goretta serve a dare maggiore equilibrio alla squadra ma è la Cavese a riaprire la gara sfruttando una palla lunga sul secondo palo ancora con Fella. La Cavese completa la rimonta al minuto 49 con Bacchetti che di testa batte ancora una volta Borsellini sfruttando una grossa ingenuità dei biancorossi.

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