Il Cosenza è ancora un’incompiuta, gioca e lotta per 45-50 minuti poi sbanda e non porta a casa i punti ormai impellenti per sperare nella salvezza. Il mercato ha cambiato il volto della squadra, basti pensare che rispetto alla formazione scesa in campo contro il Palermo il 12 novembre scorso, ossia 3 mesi fa, l’undici opposto ieri al Bari presentava ben sei elementi diversi. Eppure l’andamento dei rossoblù non è per niente migliorato. Nonostante il restyling si notano gli stessi difetti, si commettono gli stessi errori ed è evidente la poca incisività…Al di là dell’unica indecisione in occasione del gol subito da Esposito, Micai resta una delle certezze acquisite nel mercato invernale così come l’affidabilità di Tommaso D’Orazio sulla fascia sinistra, purtroppo ancora a mezzo servizio per una condizione fisica precaria.Per il momento invece non si può dire che negli altri reparti si sia compiuto il salto di qualità necessario per rincorrere e superare chi precede i lupi in classifica.A centrocampo l’assenza di Florenzi ha complicato i piani di Viali costringendolo ad accelerare l’inserimento di Praszelik ed a non attendere il pieno recupero di Calò. Sulla trequarti e in attacco, aspettando il miglior Zarate e confidando in un utilizzo più fruttuoso di Marras e Cortinovis non sembra al momento che Finotto e Delic possano fare molto meglio di Butic e Larrivey in chiave realizzativa. Al San Nicola i rossoblù hanno avuto la forza di reagire al vantaggio immediato e superare indenni il rigore concesso con generosità nel finale del primo tempo… poi però si sono disuniti nella ripresa finendo per lasciare campo al Bari e subendo con leggerezza il gol del raddoppio. Anche un punto in questa situazione avrebbe giovato alla classifica, al morale e all’ambiente, invece i millenovantadue tifosi presenti sugli spalti dell’astronave hanno ingoiato l’ennesima delusione, la stessa che prova chi ha a cuore le sorti di un Cosenza che non riesce proprio a rientrare in gioco…