Il 25 maggio del 2017, Bruno Ielo fu ucciso con un colpo di pistola alla testa, mentre rientrava a casa con lo scooter sulla strada Nazionale per Catona, quartiere di Reggio Calabria. Oggi gli inquirenti hanno fatto luce sull’omicidio del tabaccaio arrestando i presunti mandanti ed esecutori. L’operazione denominata “Giù la testa”, condotta dalla polizia e coordinata dalla Dda di Reggio Calabria. Quattro le persone arrestate con l’accusa di omicidio e tentata estorsione.Il commerciante 66enne, secondo gli inquirenti, fu ucciso su mandato di un esponente della ‘ndrangheta in modo plateale con una pistola abbandonata accanto al cadavere, perché non si era voluto piegare al diktat della cosca di chiudere la tabaccheria facendo concorrenza a quella del mandante dell’omicidio, elemento di spicco della famiglia Tegano. Nel corso delle indagini sono state acquisite e analizzate numerose immagini della videosorveglianza. Il delitto, secondo gli investigatori, “con la sua efferatezza e connotazione simbolica, doveva riaffermare di fronte a tutta la comunità la perdurante operatività della cosca, pronta a reprimere chiunque osasse metterne in discussione la sua potenza criminale e il dominio sul territorio”.
Tabaccaio ucciso per essersi opposto al boss, 4 arresti
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