Truffe con falsi fondi risparmio, sequestrati beni per 1,5 milioni

Isabella Roccamo

Nelle intercettazioni dell’operazione “Le Piramidi”, la rabbia, la disperazione dei risparmiatori truffati. Sei ‘ndranghetista? che sei? un truffatore, che sei”. Un centinaio le vittime in tutta Italia. Truffe ideate da una banda sgominata dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria. Tre le persone denunciate. Tra loro anche un ex funzionario di banca, ora in pensione, che avrebbe fornito supporto all’associazione per individuare potenziali clienti. Le truffe erano realizzate seguendo il cosiddetto “Schema Ponzi”. Le vittime consegnavano somme di denaro ai truffatori attratti dalla promessa di tassi di interesse e fino al 40%. Una struttura piramidale che si allargava anche grazie all’involontaria collaborazione delle vittime che, attirate dalla possibilità di lucrosi guadagni, finivano per coinvolgere nello schema altre ignare persone. Nel corso dell’operazione, coordinata dalla Procura di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri, sono stati sequestrati beni per un milione e mezzo di euro, tra cui  disponibilità finanziarie su conti corrente in Italia e a Tenerife (Spagna), terreni, 127 oggetti preziosi come diamanti, collane, bracciali, anelli in oro, orologi Rolex , pietre preziose e 241 monete di argento. Una truffa ingegnosa , come emerge dalle conversazioni captate della Guardia di Finanza, che ha provocato non pochi problemi alle vittime di turno. “Ricordati – dice un cliente ad uno dei truffatori – tu mi ha fatto fare il mutuo …ricordati…se succede qualcosa, mi ha fatto fare il mutuo …. mi hai inguaiato”. Come ricostruito dagli inquirenti, i membri dell’associazione incameravano le somme e successivamente, per rendere più credibile lo schema truffaldino, provvedevano al rimborso, ancorché solo parziale delle stesse, in piccole “tranche” e mediante ricariche su carte prepagate. La truffa, pero’, è stata scoperta grazie alle indagini delle fiamme gialle che hanno sentito diverse vittime, clienti che, sentendosi truffati, chiedevano, senza ottenere risposta, il rientro dei debiti da parte dei truffatori.

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